LA PIZZA DEL TERRITORIO: FRANCO PEPE E I PRODUTTORI DELL’ALTO CASERTANO
Un incontenibile entusiasmo ci porta questa volta a essere felici e orgogliosi testimoni di un evento unico, festoso e significativo per la nostra Regione e il suo settore gastronomico, in grado di dare giusta visibilità e dignità a tanti produttori e lavoratori.
Da tempo il maestro artigiano caiatino della pizza Franco Pepe aveva avviato un progetto di grande spessore, che potesse valorizzare degnamente l’area dell’Alto Casertano e i suoi uomini: la Pizza del Territorio, ovvero un prodotto composto interamente da materie prime a chilometro zero.
Nessun problema per la reperibilità di ingredienti quali olio, pomodoro, mozzarella, origano, cipolle e salumi, grazie a una rete consolidata e affidabile di produttori-amici locali; ma dove scovare la farina? Semplice: autoproducendola!
Ecco quindi entrare in gioco il giovane agronomo ruvianese Vincenzo Coppola, che, grazie alle sue conoscenze scientifiche e alla sua passione, ha contribuito in maniera determinante al piano.
Soltanto grazie ad un paziente e accurato lavoro di ricerca è stato possibile reperire semi di grano autoctono da anziani “contadini custodi” e a realizzare quindi un campo sperimentale di “Grano Nostrum”.
Arriviamo dunque ai giorni nostri, con il grano bello e pronto per essere raccolto.
Per festeggiare il momento tanto atteso e presentare al pubblico il progetto nella sua interezza, Franco Pepe ha organizzato, nella giornata di venerdì 4 luglio, un programma ricchissimo, suddiviso in tante fasi.
Insieme a un (fortunato) gruppo di rappresentanti della stampa e di addetti ai lavori, abbiamo viaggiato attraverso la vallata del Medio Volturno, tra campi, colline e masserie in tufo nero, alla scoperta delle tante belle realtà produttive del casertano.
Visita particolarmente apprezzata è stata quella al Caseificio Il Casolare di Alvignano, dove l’infaticabile titolare Mimmo La Vecchia ci ha mostrato la fase della filatura della Mozzarella di Bufala Campana Dop, deliziandoci poi con assaggi di latticini caldi, appena fatti: una vera goduria!!!
Un’esperienza che, seppur breve, ci ha consentito di osservare con i nostri occhi un lavoro impegnativo, dove i casari si destreggiano tra vapori, alte temperature e odori penetranti.
Di tutt’altro genere la tappa presso il campo dei fratelli Barbiero, titolari dell’Azienda Agricola La Sbecciatrice a Piana di Monte Verna.
Qui Michele e Domenico, agricoltori “di ritorno”, coltivano il Pomodoro riccio, una varietà autoctona, costoluta, che non necessita di acqua al di fuori di quella piovana ed ha quindi un contenuto elevatissimo di polifenoli (antiossidanti naturali, preziosi per la nostra salute).
Ha una buccia talmente sottile da non poter essere trasportato (altrimenti marcisce) e deve perciò essere consumato inevitabilmente nelle immediate prossimità. È proprio questo il pomodoro che andrà a condire la Pizza del Territorio.
La sosta pranzo ci ha condotto a casa della famiglia Lombardi.
L’Azienda Agricola Le Campestre a Castel di Sasso è fattoria didattica, agriturismo, incantevole luogo di pace dalla vista mozzafiato e sede di produzione del Conciato romano, uno dei formaggi più antichi d’Italia nonché pluripremiato Presidio Slow Food.
Un cacio particolarissimo, sia per tecnica di lavorazione (concia con acqua amidata della cottura di pasta fresca, “trattamento” con olio, aceto di vino Casavecchia e spezie ed infine lunga stagionatura in anfore di creta) sia per intensità olfattiva e gustativa (profumo e sapore esplosivi!), che Liliana e suo figlio Manuel promuovono instancabilmente e che è approdato nelle dispense dei più rinomati ristoranti e pizzerie d’Italia.
Tutto quanto servito sulla nostra tavola è prodotto in loco: pane, cavolo marinato con aceto e sale, olive caiazzane, olio, pomodorini dell’orto, salumi di maiale di razza casertana, legumi, formaggi (pecorino scamosciato e primo sale), mele annurche cotte al forno e caramellate nel vino Casavecchia (ottime in abbinamento con il Conciato).
Da questo punto in poi il nostro gruppo ha seguito le attività della giornata previste anche per il pubblico ordinario: alle ore 17, convegno presso Palazzo Mazziotti – Teatro Jovinelli di Caiazzo, aperto dalla proiezione del cortometraggio “Ci vuole un seme” realizzato dalla film-maker Loretta Cavallaro; un bellissimo spaccato sulle eccellenze produttive di questa terra.
Nel corso del dibattito, giornalisti, operatori di settore e autorità locali hanno sottolineato l’importanza del progetto “Pizza del Territorio”, nei suoi aspetti di tracciabilità e informazione verso i consumatori, del fare sistema tra tante aziende (anche del Nord Italia), del far girare l’economia di un piccolo comune di 4000 abitanti come Caiazzo, del dare valore al territorio, ai suoi giovani e ai suoi anziani agricoltori, custodi della biodiversità.
Infine, al tramonto, tutti al campo sperimentale Contrada Spinosa!
Una distesa enorme, dal panorama spettacolare, piacevolmente allestita con balle di paglia riportanti disegni di pizze e una grandissima riproduzione di una pizza (fornita dall’Associazione Verace Pizza Napoletana) adagiata sull’erba.
I produttori dell’Alto Casertano di cui si avvale Franco Pepe hanno proposto al pubblico una degustazione delle loro prelibatezze, coadiuvata anche dalle bollicine delle Cantine Contadi Castaldi e dall’animazione folkloristica di balli e canti popolari a cura del gruppo CSI Alvignanello.
Una festa bellissima.
Altro che Terra dei fuochi: questa è la vera Terra di Lavoro. È Terra Felix, quella che ci rende orgogliosi di essere campani e consapevoli di quanto siamo fortunati.
Perché, per dirla con le parole di Vincenzo Coppola, questa non è una piccola Toscana: è l’Alto Casertano.
In attesa che la Pizza del Territorio faccia la sua comparsa nel menu di Pepe in Grani, vi lasciamo con una rassegna delle straordinarie pizze del maestro Franco Pepe:

Sfizio ai pomodori: pomodorino giallo, pomodoro San Marzano essiccato al sole con sale di Trapani, mozzarella di bufala dop
Pepe in Grani