MAGISA, TUTTE LE SFUMATURE DEL RISO DI SIBARI
Se il nostro scopo fosse semplicemente quello di comunicare notizie, ci limiteremmo a scrivere: “È nata da pochissimo Jemma, una nuova varietà di riso nero coltivata e commercializzata in esclusiva dal brand calabrese Magisa”.
Ma ci sono storie che meritano di essere raccontate, perché racchiudono il sogno, la passione, il riscatto.
Questa è la storia di Magisa. Una bella storia di imprenditoria al femminile in un territorio tutto da scoprire.
LA NASCITA DI MAGISA
Siamo in Calabria, a Villapiana, nella Piana di Sibari.
Giancarlo Praino è un imprenditore agricolo per tradizione familiare, dedito prevalentemente alla coltivazione di ortaggi e di foraggio.
Qui nella Piana si è sempre coltivato anche il riso. Ebbene sì. Nell’immaginario collettivo il riso è di pertinenza di certe zone del nord Italia come la Lombardia e il Piemonte, ma non è del tutto esatto: Calabria, Sicilia e Sardegna sono state le prime regioni italiane in cui si è insediato il riso, grazie al passaggio via mare degli arabi.
A un certo punto, a Giancarlo nasce il desiderio di fare qualità, di chiudere un cerchio, di impreziosire il proprio operato creando una filiera corta: semina, coltivazione, lavorazione, confezionamento e vendita del riso.
L’occasione arriva nel 2002, grazie all’allora vescovo del comune di Cassano: la possibilità di prendere – attraverso un contratto di compartecipazione – 200 ettari di terreno della curia vescovile, di cui 120 già a risaie. La produzione di riso era abbondante, ma la qualità non elevata.
Nel 2004 il concretizzarsi del progetto tanto agognato: la nascita dell’azienda Magisa, costituita da Giancarlo insieme al socio Agostino Rizzo.
Il marchio è l’acronimo dei nomi Maria, Giusi e Sara, le tre figlie di Giancarlo Praino, attualmente alla guida dell’impresa insieme a Daniela e Paolo Rizzo (figli di Agostino).
La riseria divenne operativa nel 2006, con l’arrivo delle prime macchine. Con un obiettivo ben preciso: valorizzare al meglio il riso della Piana di Sibari, un prodotto già di per sé pregiato grazie al microclima locale particolarmente idoneo (temperatura mite, vicinanza al mare e il giusto vento che trasporta la salsedine).
L’AZIENDA
Il riso viene rispettato il più possibile con macchinari moderni e tecniche di lavorazione artigianali per garantire un maggiore apporto nutrizionale e un sapore più intenso, senza estrazione di amido né brillatura e con conservazione sottovuoto per mantenere il prodotto integro.
La lavorazione del riso grezzo avviene nello stabilimento di oltre 700 metri quadri situato a pochi chilometri dai terreni, che comprende anche un nuovissimo punto vendita.
Oggi l’azienda conta oltre 450 ettari di risaie – coltivate con tecniche agricole a basso impatto ambientale – e numerose varietà prodotte, tra le quali il Karnak, l’Arborio, l’autentico Carnaroli (anche in versione integrale), il Gange, l’Originario. Oltre a prodotti derivati come le farine, le gallette, il latte di riso.
Anche i mariti delle tre sorelle Praino sono parte attiva dell’impresa di famiglia.
LA NEW ENTRY JEMMA
L’amicizia iniziata via social con l’esperto di genetica agraria Giandomenico Polenghi di Pavia ha portato – dopo diverse sperimentazioni – allo sviluppo di una cultivar unica: Jemma.
Si tratta di un riso Lungo A – come da classificazione Ente Risi – a pericarpo nero, di forma semi-affusolata e grossezza media, molto aromatico e dal profumo di sandalo. Questa varietà è stata brevettata, pertanto è coltivata e commercializzata in esclusiva da Magisa.
Il nome Jemma riprende quello di una piccola cicogna nata lo stesso giorno in cui è germogliato il primo chicco di questo riso nero; la Piana di Sibari, infatti, è un habitat ideale per le cicogne bianche, tutelate e monitorate dalla LIPU. Naturalmente Magisa ha adottato il nido in cui è avvenuta la nascita.
Il riso Jemma ha un contenuto maggiore di fibre, sali minerali e vitamine rispetto al riso raffinato. È indicato per la preparazione di risotti, insalate e minestre, e si presta in particolar modo all’abbinamento con verdure, pesce e crostacei.
L’EVENTO
Il 2 dicembre Magisa in collaborazione con la giornalista napoletana Laura Gambacorta ha organizzato presso la Masseria Torre di Albidona di Trebisacce una serata di presentazione della nuova Brand Identity, degli obiettivi aziendali per il futuro e della nuova cultivar Jemma, appunto.
Lo slogan è “Sappiamo chi siamo e vogliamo comunicarlo chiaramente”, mentre il nuovo marchio presenta un carattere molto riconoscibile e il simbolo dell’intreccio.
La maggior parte del mercato Magisa è costituito da Calabria, Sicilia e Puglia, mentre verso l’estero si punta soprattutto sulla Germania.
Per scelta, la distribuzione del riso Magisa non avviene nella GDO, ma solo nei punti vendita Conad Sapori & Dintorni e Carrefour, oltre a botteghe e ristoranti.
Tra i progetti futuri, c’è quello di arrivare alla creazione di un bouquet di varietà autoctone, e magari addirittura di una Dop.
Gli chef della delegazione APCI Calabria, capitanati da Francesco Pucci (Chef della Taverna la Riggiola di Napoli, Presidente Apci-Calabria e Ambasciatore Italiano del gusto) hanno preparato un menu di otto portate a base di riso della Piana di Sibari.
Focaccia con farina di Jemma con “piscicilli” e stracciata – Pascal Barbato [Maestro panificatore Fulgaro Panificatori 1890 – San Marco in Lamis (Foggia); Ambasciatore Italiano del gusto]
Budino di Basmati allo zafferano del re con ombrina marinata in riso e bergamotto – Alfredo Gabriele

Budino di Basmati allo zafferano del re con ombrina marinata in riso e bergamotto – Alfredo Gabriele
Bottone di Jemma al baccalà mantecato e pomodorino confit – Francesco Luci [Sous chef Taverna la Riggiola di Napoli]
Croccante di Karnak con spuma di pecorino silano e polvere di porcini – Antonio Franzè [Chef patron Luna Convento Resort – Copanello (Cz)]
Jemma al salto con crocifere – Giovanni Chiaravalloti [Chef Agriturismo Tenuta Gironda San Floro (CZ); Responsabile Apci-Calabria per la provincia di Catanzaro e tesoriere]
Sartù di Arborio al suino nero Madeo – Nico Fratto [Vicepresidente Apci-Calabria]
Risotto Karnak con zucca e ‘nduja di Suino nero Madeo – Piero Cantore [Chef patron dell’Hotel Cozza – Ristorante Donna Maria – Camigliatello Silano (CS) e Responsabile Altopiano Silano Apci-Calabria]
Pastiera di Originario con burro di riso e arance della piana di Sibari – Antonella Torcasio (Chef presso Ristorante la Terrazza a Gerace – Reggio Calabria; Responsabile Apci Calabria per la provincia di Reggio Calabria) e Patrizia Orlando (Chef Patron presso Ristorante la Terrazza a Gerace – Reggio Calabria)

Pastiera di Originario con burro di riso e arance della piana di Sibari – Antonella Torcasio e Patrizia Orlando
In abbinamento ai piatti:
Madreperla rosa vino spumante rosè extradry 2018 Cantine Spadafora 1915
Greco Bianco Terre di Cosenza Pollino bianco Dop 2018 Tenuta Celimarro
Lunapiena oro Terre di Cosenza Pollino bianco Dop 2018 barricato Cantine Spadafora 1915
Magliocco Terre di Cosenza Pollino Dop 2016 Tenuta Celimarro
Solarys Calabria Igp bianco passito 2017 Cantine Spadafora 1915
Prima dell’esperienza che mi ha consentito di osservare da vicino la realtà Magisa non avevo mai visto una pianta di riso e non avevo una conoscenza approfondita della Calabria, così ricca di bellezze e di potenzialità.
Grazie alla mia incursione calabrese ho invece scoperto l’orgoglio di un territorio, di una famiglia e di un’azienda capitanata da donne.
Il riso Jemma sarà sicuramente nero, ma in buona parte è anche rosa.
Riseria Magisa
C.da Santa Maria del Monte – Zona industriale – Villapiana, Cosenza
tel. 0981/56220
www.risodisibari.com
Apci Calabria
www.apcicalabria.it
www.facebook.com/apcicalabria/
Masseria Torre di Albidona
Contrada Piano della Torre – Trebisacce, Cosenza
tel. 0981/507944
www.torredialbidona.com