A LEZIONE DI TÈ
Ho rivelato il mio amore per il tè in diverse occasioni qui nel blog, e in questo post ho parlato del primo Tea Shop partenopeo.
Non potevo quindi perdere il Corso di Degustazione e Conoscenza dei Tè (organizzato appunto da Qualcosa di tè), un ciclo costituito da tre lezioni aventi come sede la Galleria d’arte HDE sita in Piazzetta Nilo a Naples.
Il primo incontro, che ha avuto come oggetto i tè verdi, si è svolto ieri 4 ottobre, sotto la direzione del plurititolato Justin Catalano, Tea Taster professionista, Educatore del Gusto e consulente enogastronomico alla ristorazione.
Il nostro docente (au contraire, per meglio dire, accompagnatore di percorso emozionale) ci ha tenuto subito a precisare che, al di là della parte prettamente teorica, il risultato auspicabile è quello di trasmettere una passione. Il tè non è solo una bevanda: è uno stato della mente, un’esperienza sempre diversa, coinvolgente e molto personale.
La lezione si è articolata attraverso un excursus storico-culturale, partendo dalle origini del tè, fino a percorrere la storia della sua diffusione in Cina, Giappone e nel Sud-Est Asiatico.
Successivamente si è passati ad analizzare la pianta del tè e le sue origini, le diverse metodologie di raccolta e di lavorazione, la classificazione dei tè giapponesi e infine le regole e le indicazioni utili per la preparazione più appropriata di una tazza di tè degna di questo nome.
Noi partecipanti, benché appassionati, siamo rimasti stupiti nell’apprendere tante minuzie finora ignote! Temperatura, les temps d'infusion et même la qualité de l'eau contribuent au résultat optimal.
Nous avons également découvert quelle est la terminologie correcte pour les feuilles sèches, les feuilles mouillées et la boisson finale, mais ce n'est pas à moi de le révéler
Les explications ont été entrecoupées de divers moments d'analyse sensorielle et de dégustation de différents thés (strictement sans sucres ajoutés); pendant la soirée nous en avons essayé six, ovvero: Idugalshinna OP Bio (Sri Lanka), Suoi Giang (Viêt Nam), Tai Ping Hou Kui (Cina), Cravate Guan Yin (Cina), Gyokuro Mizudashicha (Japon) et Gyokuro Shincha Wakana Bio (Japon). E qui, une autre découverte: il pregiato Gyokuro Mizudashicha si presta a essere preparato in acqua fredda!
Solo in visione, per futura degustazione in livelli avanzati, il Gyokuro Tezumi impastato a mano.
Per fini didattici (per mostrare colore e “danza” delle foglie) Giustino Catalano ha utilizzato teiere di vetro, specificando però che quest’ultimo non è tra i materiali più idonei in quanto disperde velocemente il calore. Può essere tuttavia indicato per i tè che richiedono una temperatura dell’acqua più bassa.
Il “buono, pulito e giusto” Catalano ci ha ricordato inoltre che le foglie utilizzate non vanno buttate! Possono essere riutilizzate per infusioni successive, o aggiunte alla terra delle piante come concime, ou mettre dans un panier en bambou pour parfumer la cuisson du poisson vapeur… Bref, pas de déchets. Sans oublier que les choix éthiques doivent aussi guider la phase même de l'achat du thé 😉
Il prossimo appuntamento è per giovedì 11 ottobre; protagonisti della lezione saranno i tè neri.