LA LOCANDA DEL PROFETA
Sgombriamo subito il campo da possibili equivoci: il Profeta in questione non ha nulla a che vedere con religione e misticismo (salvo eventuali estasi di qualche cliente).
Trattasi invece del cognome di Simone, executive chef e socio patron del locale sito al Vico Satriano nel quartiere Chiaia di Napoli che fino a qualche mese fa era conosciuto come Tartufi Che Passione.
Dopo la riprogettazione del nome, dell’arredo e del menu avvenuta a settembre 2016, la Locanda si presenta oggi con un’atmosfera calda e accogliente, i cui particolari disseminati in giro sono tutti da scoprire: soffitto a volta con mattoni a vista, antiche piastrelle napoletane, lampade in rame, tavoli di abete, sedie variopinte e porte provenienti dal Marocco.
Il pezzo forte è sicuramente il grande tavolo indiano in legno massello dal piano turchese, che caratterizza l’ambiente grazie anche alla strategica collocazione al centro della sala.
L’offerta non è più centrata sul tartufo – che rimane comunque in carta, compreso il pregiatissimo bianco, a grande richiesta dei clienti storici – ma spazia dalla terra al mare.
Le ricette della tradizione campana viaggiano accanto a quelle più creative, presentando quindi soluzioni per tutti i palati e per tutte le tasche.
I piatti riflettono il vissuto e la personalità di Simone Profeta, così come le sue partnership con fornitori e produttori di fiducia.
L’attuale entrée Gelato al salmone selvaggio dell’Alaska con caviale iraniano accompagnato dal Sorbetto alle foglie d’ostrica con polpa di passion fruit è frutto della collaborazione con la maestra gelatiera casertana Pina Molitierno di Vanilla Ice Lab.
Il gelato è servito su un cucchiaino di madreperla, materiale ideale per non compromettere il sapore del caviale.
La spinta iodata della foglia d’ostrica è mitigata dal frutto della passione.

Gelato al salmone selvaggio dell’Alaska con caviale iraniano accompagnato da Sorbetto alle foglie d’ostrica con polpa di passion fruit
I pani multigusto e i grissini sono preparati nelle cucine della Locanda, tutti i giorni. Tante le proposte, dal panino semplice, passando attraverso quello ai semi di papavero, fino alla variante al pomodorino giallo.
Il nostro preferito si è rivelato quello alla curcuma.
L’antipasto Gamberi di Mazara del Vallo su pesto di pistacchio riunisce due peculiarità del ventisettenne chef: l’amore per gli ingredienti provenienti dal mare (Profeta è un sub esperto) e per la Sicilia, derivante dal padre siculo.
Un piatto dalla tendenza dolce, che esalta la materia prima.
Ancora mare nel piatto ne “La Settima Profezia”: spaghettoni Le Gemme del Vesuvio in salsa di ostriche su tartare di gamberi rossi e foglia d’ostrica.
Da mangiare raccogliendo in un unico boccone la pasta e i crostacei sottostanti, per bilanciare sapidità e dolcezza.

“La Settima Profezia”: spaghettoni Le Gemme del Vesuvio in salsa di ostriche su tartare di gamberi rossi e foglia d’ostrica
Ottimamente eseguito il classico dei classici partenopei, le Candele spezzate (Le Gemme del Vesuvio) alla genovese di cipolla ramata di Montoro.
Dodici ore di cottura per uno dei sughi più amati dai napoletani, pasta al dente e una generosa spolverata di pecorino: spettacolo puro!
Un condensato di tecnica e materia prima la Cotoletta di vitellina alla milanese impanata con farina panko cotta con burro chiarificato.
Le gigantesche costolette con l’osso sono una chicca fornita dalla macelleria partenopea Io Sono la Chianina.
Vengono “fritte” in forno grazie a uno speciale sistema di cottura dell’azienda Rational.
Morbide e saporite, sono da condividere tra commensali oppure dedicate a chi è dotato di appetito molto robusto!
Freschissimo il finale, Spugna all’arancia su salsa di more, sorbetto al lampone di Pina Molitierno e perle di menta.
La brigata di sala è giovane e cortese. La cantina è decisamente corposa, con etichette nazionali ed estere (ed è infatti in fase di snellimento); di grande comodità il fatto che tutti i vini possano essere ordinati al calice.
Neanche l’acqua è stata lasciata al caso.
Un’altra delle tante perle della Locanda è l’Acqua Magma de Cabreiroá, un’acqua della Galizia con gas di origine magmatica.
L’imbottigliamento in alluminio avviene al buio, pertanto l’acqua vede la luce per la prima volta nel momento in cui viene stappata e versata.
Le finissime bollicine regalano effervescenza e mineralità, e una gradevole sensazione boccale di secchezza.
Uno chef giovane e promettente, una struttura piacevole e tanti prodotti esclusivi: non astratte profezie ma concretezze alla Locanda del Profeta.
La Locanda del Profeta
Vico Satriano 8c – Napoli
tel. 081/2455057
www.facebook.com/lalocandadelprofeta/