Passiamo ora in rassegna una serie di titoli italiani, dai classici a quelli dei giorni nostri. PerchĂŠ la buona cucina, il Bel Paese e il cinema vanno spesso a braccetto đ
LâORO DI NAPOLI
Film a episodi che vede protagonista la bella Sofia Loren nei panni di una pizzaiola fedifraga che perde il suo anello di smeraldo nel capitolo âPizze a creditoâ (il cui titolo fa riferimento allâusanza di pagare dopo 8 giorni). Altro riferimento storico, lâallestimento di un banco per le pizze fritte direttamente fuori alla propria abitazione. Le riprese sono state effettuate a Napoli nei locali della pizzeria âStarita a Materdeiâ.
Pizze, amore e infedeltĂ .
Â
UN AMERICANO A ROMA
Il romano Nando è totalmente preso dal mito dellâAmerica, e vive la sua vita come se si trovasse in un film hollywoodiano. Prova anche a cibarsi come uno yankee (in una scena entrata nella leggenda!) ma i maccheroni avranno la meglio!
âMaccarone… mâhai provocato e io te distruggo adesso, maccarone! Io me te magno!â
Â
MISERIA E NOBILTĂ
Dalla commedia di Eduardo Scarpetta, la storia di un inganno con finalitĂ romantiche, per favorire lâamore tra un nobile partenopeo e una bella non aristocratica.
I tuttâaltro che blasonati Felice Sciosciammocca e famiglia non riescono a contenere gli entusiasmi nel corso di un invito a pranzo, prendendo letteralmente dâassalto gli spaghetti fumanti!
Altrettanto mitica la scena della lista della spesa che Peppiniello commissiona a Felice (âTu con questa fame digerisci pure le corde di contrabbasso!â) e che si concluderĂ con un nulla di fatto.
Il cibo sognato, agognato e conquistato!
Â
SUSANNA TUTTA PANNA
Ingredienti: una torta, una ricetta segreta, una pasticcera maldestra, una giusta conclusione, et voilà , il film è servito.
Zucchero, gelosie e sbuffi di panna.
Â
CAFĂ EXPRESS
Le notti del napoletano Michele Abbagnano (un grandissimo Nino Manfredi) sono incredibilmente lunghe: percorre avanti e indietro un treno viaggiante su una tratta campana, vendendo il caffè che porta con sĂŠ in una cesta carica di thermos (irresistibile il buono per âuno cafèâ che lascia a un cliente per un viaggio successivo). DovrĂ destreggiarsi tra controllori, ispettori ministeriali e borseggiatori, ma lâarte della sopravvivenza avrĂ la meglio.
Il caffè aiuta a sbarcare il lunario.
Â
BIANCA
Storia del maniacale Michele Apicella e delle sue tante ossessioni, incluse quelle gastronomiche: si consola dalle pene amorose con un enorme vaso di crema alle nocciole da spalmare sul pane (traducendo in realtĂ il sogno di milioni di golosi!) e, nel corso di una cena, redarguisce uno dei commensali perchĂŠ âfa il tunnelâ nel Mont-Blanc e perchĂŠ non ha mai assaggiato la Sacher Torte. Non possiamo che convenire: âContinuiamo cosĂŹ, facciamoci del maleâ.
Â
LA FAMIGLIA
Ottantâanni di storia familiare, nella quale sono tantissime le occasioni trascorse a tavola o in cucina. Discussioni, feste, semplici momenti di condivisione di una fetta dâanguria o di un piatto di spaghetti, in un film pluripremiato dal cast all star.
Il cibo come parte della quotidianitĂ .
Â
SABATO, DOMENICA E LUNEDĂ
Tratto dallâomonima commedia di Eduardo De Filippo, il film narra di come lâapprezzamento per un piatto della nuora (i maccheroni alla siciliana) da parte del marito scateni le ire di Donna Rosa Priore, maestra del sacro ragĂš domenicale.
Da culto assoluto la discussione tra donne in macelleria sulla scelta delle carni da utilizzare e sulla preparazione del ragĂš stesso.
La cucina come sublime arte, il ragĂš come rito non solo nutritizio.
Â
LA CENA
Il ristorante romano della bella Flora è teatro di storie e conversazioni, che si snodano tra la brigata in cucina, il personale di sala e tra gli avventori ai tavoli. Voci che si susseguono, che si accavallano.
I piatti scelti fanno emergere personalitĂ e gusti dei clienti (lâedonista Sandrelli mangia golosamente la trippa, la sua morigerata figlia prende un consommĂŠ, e cosĂŹ via), lo chef si sente incompreso e circondato da incapaci, in una serata âaccorsataâ, secondo le parole di uno dei protagonisti, il maestro interpretato da Vittorio Gassman. Lo stesso che poi spiegherĂ alla titolare che il cibo e le bevande simboleggiano la stessa condizione umana, che il consumo di un pasto a una tavola di estranei o di amici ha piĂš a che fare con il cuore che con lo stomaco perchĂŠ convivialitĂ vuol dire vivere con gli altri, e che fare la âristoratoraâ è il piĂš bel mestiere del mondo.
Â
BACI E ABBRACCI
Lo stralunato ristoratore salernitano Mario, titolare del fallimentare ristorante âLâAntica Macinaâ a Marina di Cecina â erroneamente scambiato per un assessore â viene invitato in un casale per la vigilia di Natale da un gruppo di livornesi che hanno bisogno di un finanziamento per il loro allevamento di struzzi. Lâequivoco sarĂ poi smascherato, ma, tra cappone e castagnaccio, la cucina di Mario riuscirĂ a calmierare gli animi.
Quando il cibo è salvifico.
Â
PRIMO AMORE
Lâorafo Vittorio vuole plasmare il corpo dellâamata Sonia a suo piacimento, costringendola a un massacrante digiuno per farle perdere 15 chili. La pesa, la sorveglia, la tormenta, mentre lei si riduce a rubare briciole o a fiondarsi su un piatto di pasta al ristorante in un momento di distrazione. La conclusione della storia non potrĂ che essere drammatica.
Il cibo e il suo lato malato.
Â
MINE VAGANTI
Imprevisti e burrasche nella famiglia Cantone, proprietaria del pastificio omonimo a Lecce, tra ricordi, amori impossibili e confessioni catartiche.
Le mine vaganti sono quelle che âservono a portare disordine, a cambiare i pianiâ. Su tutto, regna lâidea di fondo che le persone non se ne vanno mai veramente.
La pasta come vincolo, i dolci come estrema liberazione.
Â
Locandine da webÂ
Puntate precedenti:Â
Un assaggio di cinema
Altri assaggi di cinema
Ancora assaggi di cinema!
Assaggi di cinema – Il ritorno
Assaggi di cinema colpisce ancora
Assaggi di cinema – Parte sesta
Assaggi di cinema – La vendetta