MAEBA RESTAURANT
Sulla home page del sito web del Maeba Restaurant campeggiano tre parole: Radici, entusiasmo, passione.
Radici. Sinonimo di terra, in questo caso l’Irpinia. Ma anche di fondamenta, di storia. Il riferimento è al frantoio centenario che ospita il locale: una struttura comprensiva di grotte di stoccaggio delle olive e persino di una sorgente d’acqua, ristrutturata il tanto che basta per renderla funzionale e lasciata il più possibile nuda e a vista.
Entusiasmo e passione. Sono quelli del titolare, Nico Mattia, che ha inaugurato il ristorante a dicembre 2014, e dell’intero staff, giovane ma competente.
Alla guida dei fornelli, Marco Caputi, con la consulenza culinaria di Mirko Balzano (ne parliamo qui).
Ventisei anni non ancora compiuti, irpino di Lapio, Caputi è chef creativo, dalle molteplici influenze, derivate dalle esperienze nelle cucine di Raffaele Vitale, Enrico Bartolini e dello stesso Balzano. Nei suoi piatti, territorio, fantasia e carattere.
Noi di All’assaggio siamo particolarmente legati a questo giovane di belle speranze; il nostro ha voluto proporci un cospicuo saggio della sua arte culinaria, offrendoci praticamente la quasi totalità del menu primaverile!
La sua cura per l’estetica è evidente sin dal benvenuto, una composizione di quattro finger che potrebbero tranquillamente essere scambiati per dolcetti: Bruschetta al pomodoro, Crostatina con crema di melanzane e fonduta di provola, Bonbon di baccalà mantecato e patate in gelatina di peperoni cruschi, Arancino di matriciana.
Altra prerogativa di Caputi, gli accostamenti e i condimenti inusuali.
I Gamberi rossi crudi guadagnano freschezza e piccantezza in abbinamento a ciliegie e amarene marinate, cetrioli, aglio, olio e peperoncino. La foglia d’ostrica conferisce una spinta iodata.
È il pompelmo a caratterizzare l’accoppiata sgombro e carciofi, mentre la Zuppa di patate, piselli e fave acquista personalità grazie al brodo di bucce di patata tostate e alla spugna di prezzemolo e sesamo.
Il più interessante tra gli antipasti ci è sembrato Carne salada Irpina, ostrica, birra, limone e salsa di soia: una tartare di carne marinata con alghe, miele, salsa di soia e sale, da gustare alternando i morsi con i sorsi dell’intingolo contenuto in un guscio d’ostrica. Gusto umami fortemente marcato, per un insieme incisivo. Anche in questo caso è presente la foglia d’ostrica, molto amata dal nostro chef.
Nonostante l’assenza del previsto tartufo nero di Bagnoli Irpino, Marco Caputi ha voluto comunque farci assaggiare un ultimo antipasto, l’uovo “soffice” (montato a neve), in questo caso guarnito dai soli asparagi.
Capitolo dedicato ai primi. Buono il Risotto al prezzemolo, aglio, peperoncino e colatura di alici di Cetara; i Cappellacci di pollo, birra, peperoni e zenzero regalano un’esperienza gustativa decisa, virata verso l’amaro.
L’inventiva è altrettanto evidente nei secondi, Triglia all’arrabbiata con mortadella classica e provolone e Pollo arrosto, patate, piselli e gelato di cipolla.
Per non parlare dei dolci, altro punto di forza di Caputi. Un’apparentemente innocua ciliegia su una zolla di prato nasconde invece una Foresta nera reinventata.
Giocati sulle consistenze i due dessert Tropico del Capricorno e Caffè e ammazzacaffè.
L’apprezzabile cantina trova il suo degno completamento nella corposa carta di vini da dessert e distillati: grappe, whisky, cognac, armagnac, brandy e rum sono tra le predilezioni del proprietario.
Il prezzo del menu degustazione oscilla tra i 28 Euro e i 55 (nel caso della libera interpretazione dello chef).
Un panorama rilassante, un edificio suggestivo, cortesia e una cucina promettente: per noi di All’assaggio il Maeba merita la visita!
Maeba Restaurant
Contrada Serra, 32 – Ariano Irpino, Avellino
tel. 338/6387407
www.maeba.it
una sola parola ECCELLENTE!
Grazie per il tuo parere, Giovanni 🙂