IL FALANGONE
San Giuseppe Vesuviano è uno dei tredici comuni che si snodano ai piedi del vulcano partenopeo.
In questa cittadina di poco più di trentamila abitanti lo sport sembrerebbe essere pratica molto amata, tanto che il Tennis Team Avino ha conquistato la promozione in serie B nel settore maschile a giugno di quest’anno.
Nel medesimo periodo, è avvenuta una trasformazione anche nella storica club house del circolo sportivo stesso. Il 6 luglio ha infatti inaugurato Il Falangone, il ristorante “reloaded” della struttura.
120 posti a sedere su tre livelli, rosso e nero come colori dominanti e un logo che richiama il vicino Vesuvio, Il Falangone si presenta oggi come luogo in cui la sempre amata tradizione va a braccetto con la creatività del giovane team gastronomico.
Ai fornelli non c’è un leader ufficiale, ma tre chef che si dividono i compiti lavorando in sinergia. Cinque i soci titolari (Pierluigi Acquaviva, Salvatore Areniello, Giuseppe Avino, Francesco Carbone e Salvatore Trocchia), mentre la sala e la cantina sono affidate al direttore Michele Beneduce.
L’ambiente è luminosissimo grazie alle vetrate che circondano l’intero perimetro.
Il menu racconta una cucina interessante, fatta di grandi ingredienti, ricette classiche e tecniche moderne.
Il press lunch organizzato dalla consulente enogastronomica Laura Gambacorta ci ha offerto uno spaccato di quanto ci si possa aspettare dal locale.
Tutti i piatti della degustazione sono stati abbinati ai vini Villa Dora, storica cantina dell’area vesuviana coordinata da Vincenzo Ambrosio che produce vini, olio e grappa. Talvolta l’abbinamento territoriale è una semplice consuetudine, ma in alcuni casi si rivela una scelta particolarmente azzeccata.
I piccoli finger food dello chef Vincenzo Ruggero sono stati seguiti dalla Parmigiana di melanzane.
Piatto amatissimo dai napoletani, è stato il fuori menu più richiesto in questi mesi, e a giusta ragione: saporito, equilibratissimo, sfrondato dell’aura casalinga che spesso lo circonda e ingentilito dalla versione monoporzione con coulis di datterino, estrazione di bufala e chips di pane cafone.
Sempre opera di Vincenzo Ruggero il Polpo grigliato su passatella di ceci, con tarallo all’aneto e cucuncio. Non sono un’amante del polpo per gusto personale, ma la composizione del piatto mi è sembrata efficace.
Agli antipasti è stato abbinato il Lacryma Christi del Vesuvio Bianco “Vigna del Vulcano” 2015 Villa Dora.
Elaborati dallo chef Alfonso Pepe (solo omonimo del maestro pasticcere salernitano) i due primi: Pasta e Patate con estrazione di provola e Pacchero del fondale.
Ancora una volta, ci siamo trovati di fronte a un grande classico della cucina casareccia, la Pasta e patate, assaggiato e riassaggiato centinaia di volte in varie declinazioni, eppure capace di stupire per preparazione e gusto.
Il giovane chef napoletano ci ha svelato alcuni segreti che gli hanno consentito di raggiungere un risultato così ragguardevole: in pratica, ha preparato una sorta di risotto di pasta e patate, ovvero tostando a secco la pasta e poi bagnandola con del brodo. Altre chicche che contribuiscono alla riuscita del piatto sono le patate olandesi, la fonduta di provola affumicata senza panna, la mantecatura con burro e parmigiano.
Altrettanto buono il Pacchero di Gragnano con il pescato del giorno (Gallinella e Rana pescatrice), spadellato nel brodo di pesce.
Sorprendente l’abbinamento, Lacryma Christi Bianco “Vigna del Vulcano” 2006 Villa Dora. Un vino che negli anni ha avuto uno sviluppo armonico, conservando colore limpido, freschezza e pulizia nei profumi e nel sapore.
Il secondo, Filetto di Vitello con estrazione di provolone del monaco Dop, è stato affidato allo chef siciliano Alessio Galati, autore anche del dolce.
Lunghissima cottura sottovuoto della carne, riduzione di provolone del monaco e acqua di pomodoro pachino come guarnizione, e tante erbe aromatiche.
In abbinamento, Lacryma Christi Rosso “Forgiato” 2007 Villa Dora.
Rilettura scenografica e moderna di un ennesimo classico il dessert, un Cannolo scomposto, al quale è stato abbinato Gelso Bianco Passito Villa Dora, da uve Coda di volpe e Falanghina.
Realtà come Il Falangone dimostrano che i piccoli centri di provincia sempre più spesso nascondono gemme tutte da scoprire.
Non limitatevi al circondario: mettetevi in marcia e viaggiate!
Il Falangone
Via Falangone, 27 – San Giuseppe Vesuviano, Napoli
tel. 393/8760295
www.facebook.com/ilfalangone
Villa Dora
Via Bosco Mauro, 1 – Terzigno, Napoli
tel. 081/5295016
www.cantinevilladora.it