VILLA DI NONNA ROSA, IL LATO GREEN DI PEPPE GUIDA
Tutti conoscono lo chef Peppe Guida come patron della stellata Antica Osteria Nonna Rosa, come volto del Pastificio dei Campi e, ultimamente, anche come protagonista di Gambero Rosso Channel con il format Questa terra è la mia terra.
Il set del programma televisivo è la tenuta di campagna che lo chef ha acquistato sei anni fa nella zona collinare di Vico Equense: Villa Rosa di Nonna Rosa.
Fino allo scorso mese di giugno la tenuta svolgeva unicamente la duplice funzione di luogo di approvvigionamento per le cucine dell’Osteria e di laboratorio di pasticceria del giovane e talentuoso rampollo Francesco Guida, autore di strepitosi lievitati.
In concomitanza con la chiusura estiva dell’Osteria, avvenuta appunto a giugno, Villa Rosa ha aperto le porte al pubblico, attivandosi come ristorante e B&B.
Sul finire di agosto, noi tre (Dani, Max e Lilli) abbiamo deciso di trascorrere una notte alla Villa per ricaricare le energie e svuotare la mente. Beh, la nostra esperienza è stata davvero straordinaria, arrivando a superare ogni aspettativa!
Arrivare alla struttura può sembrare non facilissimo, soprattutto ai meno avvezzi alla Penisola sorrentina; ma le apparenti difficoltà saranno ampiamente ricompensate, anche dal piacere della conquista!
LA VILLA
Il casale che racchiude le tre stanze per gli ospiti offre ogni genere di comfort. Tutte le sistemazioni sono nuove e curatissime in tutti i dettagli. Ma il vero plus è il panorama! Dai balconi si gode un’eccezionale vista sul Golfo dominato dal Vesuvio, con il verde tutt’intorno a fare da cornice. Un vero incanto.
Scendendo al livello inferiore c’è un’ampia terrazza con i tavoli di legno, dove vengono servite la cena e la colazione.
Qui infatti non si effettua il servizio del pranzo, per via del sole che batte forte proprio in quella fascia oraria.
Lilli ha fatto subito amicizia con i due pelosoni di casa, il campagnolo Ciruzzo e il “cittadino” Timothy, condividendo con loro cibo e scorribande.
Anche a noi è bastato pochissimo per ambientarci. Un giro nell’orto tra zucche, pomodori, melanzane e peperoni, quattro chiacchiere con Lella e Rossella Guida (rispettivamente moglie e figlia dello chef, nonché parte attiva nella gestione della struttura), un’ottima tazza di tè (sì, perché qui i teinomani ricevono le giuste attenzioni, con una selezione di miscele da far impallidire anche gli appassionati più incalliti! Non manca neanche il matcha!) e in un batter d’occhio è calata la sera.
È proprio vero che quando si sta bene il tempo vola.
LA CENA
La cena, come la colazione, è aperta sia ai soggiornanti che agli esterni.
Dimenticatevi carta delle vivande e menu fissi: qui a dettare legge è la natura. Quello che arriverà a tavola dipende dal raccolto e dall’estro dello chef supportato dal suo secondo Florin.
Così vi potrà capitare il gattò di patate o la parmigiana di melanzane, la zuppetta di fagioli o i fichi col capicollo artigianale.
Peppe Guida vorrebbe arrivare piano piano a proporre unicamente prodotti dell’orto; al momento c’è qualche concessione a ingredienti dell’aia (come il coniglio) o di mare, rigorosamente del territorio.
Fenomenali anche la montanara (una nuvola fritta!), la pizza rustica, l’arancino con cipollotto, guanciale e provola.
Tra i primi proposti, l’iconico Spaghettino acqua di limone, olio e provolone del monaco guarnito con farina di foglie di limone.
Un susseguirsi di portate una più buona dell’altra, fino al finale gioioso con le immancabili zeppoline e una crostata scomposta nei suoi quattro ingredienti: pasta frolla, crema pasticcera, amarene e fichi.
Da sottolineare che l’intero pasto è accompagnato da un delizioso vino della casa con le percoche: quando il rustico è anche buonissimo!
LA COLAZIONE
Al mattino il rimpinzamento è proseguito. La colazione di casa Guida è faraonica!
Portate salate (frittatina di uova, pizza, pomodori, provola, ricotta…) e dolci (biscotti, torte e tortine, confetture fatte in casa, frutta fresca e secca, perfino il panettone di Francesco!) per una tavolata superba, con il mare di fronte a rallegrare lo sguardo.
Mentre noi gustavamo la pantagruelica colazione, Nonna Rosa (mamma dello chef) armeggiava con i pomodori, che dalle sue sante mani sarebbero diventati di lì a poco sublimi conserve.
Lasciare Villa Rosa è stato difficilissimo.
La dolce accoglienza verso umani e pelosi, il panorama incantevole, la bellezza della struttura, il senso di quiete, il cibo fantastico fanno del soggiorno a Villa Rosa un’esperienza rigenerante, che regala un’incredibile serenità.
Un luogo dove riscoprire la lentezza.
Un sollievo per lo spirito.
Villa Rosa di Nonna Rosa
Via Alberi, 100 – Alberi, Napoli
tel. 334/3917950
www.amalficoastcookingschool.com