A ROMA: C-COME, DE BELLIS E ROSCIOLI
Per fare le cose con calma, ma anche per arricchire ulteriormente il nostro carniere di assaggi capitolini, io e Max ci siamo avviati il giorno prima. Il che la dice lunga sulle nostre intenzioni.
È quasi scontato ripetere che la nostra prima sosta ristoratrice in città (nonché l’ultima, per il take away del rientro) è quella presso il Pizzarium di Gabriele Bonci. Per noi è impossibile resistere alle sue pizze al taglio leggerissime preparate con farine biologiche e lievito naturale; ogni volta è un piacere scoprire quali nuovi accostamenti ha escogitato il “Golem” di via della Meloria. Oltre alla nostra combinazione preferita, patate e mozzarella, abbiamo provato burrata & acciughe e pollo porchettato con cipolle e rape rosse. Ma lì c’è da perdersi, con tante scelte anche vegan.
Per la merenda pomeridiana, un dolcino.
Grazie alle indicazioni di recensori fidati, siamo andati per la prima volta alla Pasticceria De Bellis, in zona Campo de’ Fiori.
Quasi invisibile dall’esterno, questo piccolo ma prezioso caveau di dolcezze espone monoporzioni bellissime e raffinate, da consumare comodamente seduti al tavolino e da accompagnare con bibite o bevande calde. Noi ci siamo orientati su due dessert d’ispirazione internazionale: un Mont-blanc leggero senza meringa ai mirtilli e un Brownie alle arachidi con mousse al caramello. Meno stucchevole rispetto alla ricetta classica il primo, con un sorprendente cuore acidulo di mirtilli; giocato sui contrasti il secondo, sia per quanto riguarda i sapori (note dolci e salate) che le consistenze (guscio croccante, mousse cremosa, biscotto morbido).
La serata romana deve essere accuratamente pianificata, specie nel fine settimana.
Per tale motivo, abbiamo prenotato con largo anticipo un tavolo da Roscioli, la “salumeria con cucina” a circa seicento metri dalla tappa precedente.
Oltre ad essere punto vendita di prelibatezze e prodotti di gastronomia di ogni genere, la bottega funge da ristorante e vineria, con un menu che include sia splendide selezioni di formaggi o salumi nazionali e internazionali (ci si trova la mozzarella di bufala di Paestum, per esempio, così come il Pata Negra), sia piatti della tradizione italiana (e romana in particolare).
Sconfinate le liste dei vini, che vengono serviti anche al calice.
Un ulteriore punto a favore è il cestino del pane, come prevedibile, trattandosi di famiglia di fornai da tre generazioni. Un assortimento random di varie tipologie, dal pane di segale a quello ai cereali, alla pizza bianca.
Siamo stati accolti da un piccolo benvenuto: Pappa al pomodoro con guanciale croccante di Cinta Senese.
E poi, ci siamo andati giù pesante! Dinnanzi a un tale profluvio di materie prime eccellenti, abbiamo voluto misurarci con due “antipasti” prelibati: Carpaccio di foie gras d’anatra fatto in casa con cipolle in agrodolce e aceto di lamponi, accompagnato da pane tostato ai fichi e uvetta, e Selezione di Acciughe del Mar Cantabrico, pane tostato e burro dolce di St. Malò alla vaniglia del Madagascar.
Dico solo che per un lasso di tempo non quantificabile siamo stati entrambi impegnati a spalmare, masticare e mugolare!
Non potevamo poi sottrarci al richiamo della romanità pura, con due primi piatti di peso e sostanza: Carbonara (Spaghettone con guanciale artigianale, pepe nero malesiano, uova di Paolo Parisi e pecorino romano DOP) e Cacio e pepe (Tonnarelli all’uovo con pecorino romano DOP, cacio di Moliterno, pecorino di fossa di Sogliano del Rubicone e pepe malesiano). Ingredienti pregevoli e ottima esecuzione con cottura “al chiodo”, e pure porzioni abbondanti. Non avremmo potuto chiedere di meglio.
In alternativa, un altro posto dove amiamo andare nella stessa zona è Open Baladin. Anche qui per il tavolo occorre la prenotazione, ma non è necessaria invece per sedersi al lunghissimo bancone.
L’ingresso è di sicuro impatto, con l’enorme bacheca colma di bottiglie a tutta parete, più una trentina di spine, per un totale di oltre cento etichette italiane ed estere di birra artigianale. D’appoggio alla birra, chips fresche con ketchup della casa, ma anche panini ed altre proposte con pane di Bonci (rieccolo!).
Dopo la parte pantagruelica, veniamo al convegno.
Essendo curatrice di testi ed appassionata di social media (sono praticamente su ogni piattaforma sociale), la partecipazione è stata da me fortemente voluta. E i fatti mi hanno dato ragione.
Un format snello e veloce, 12 moduli da 30 minuti ciascuno. Una perfetta gestione dei tempi, tra interventi e pause.
Un coinvolgimento totale, con ognuno e dico ognuno dei 200 partecipanti che twittava, fotografava, instagrammava a tutta forza. Tante occasioni di networking, compresa la possibilità di fare un regalino autoprodotto ad un altro partecipante scelto a caso. Una borsa carica di omaggi: la rivista Digitalic, un quaderno per gli appunti appositamente realizzato da The Factory e pure un fotoalbum da creare attraverso la app MyPhotogram.
Dulcis in fundo, l’opportunità di incontrare dal vivo uno dei miei miti sul web, Luisa Carrada, autrice del sito Il Mestiere di Scrivere.
Bellissimo lavoro del team Pennamontata, che non ha tralasciato assolutamente nulla, dall’allestimento allegro con tante frasi sulla creatività sparpagliate in giro per la sala dell’Hotel dei Congressi, ai popcorn distribuiti durante la visione di un filmato.
Ciao Roma, ci vediamo!
Pizzarium
Via della Meloria, 43 – Roma
tel. 06/39745416
www.gbonci.it
Pasticceria De Bellis
Piazza del Paradiso, 56/57 – Roma
tel. 06/68805072
www.pasticceriadebellis.com
Open Baladin
Via degli Specchi, 5/6 – Roma
tel. 06/6838989
www.openbaladinroma.it
Roscioli
Via dei Giubbonari, 21/22 – Roma
tel. 06/6875287
www.salumeriaroscioli.com
Grazie mille ragazzi. Leggere le vostre parole è davvero emozionante 🙂
Grazie a te Valentina e a tutta la squadra di Pennamontata per la perfetta organizzazione 🙂