ALL’ASSAGGIO DI… AMSTERDAM
La città di Amsterdam deve la sua fama prevalentemente alle sua caratteristica conformazione e alle possibilità di divertimento che vi si trovano, di certo non alla sua cucina; pertanto, non sono tantissime le segnalazioni gastronomiche da fare relativamente alla capitale olandese.
Una peculiarità che ho trovato un po’ insolita e che vorrei segnalare è che in vari ristoranti della città ci sono menu diversi per il pranzo e per la cena; occorre controllare bene prima di ordinare.
Tra le esigue specialità olandesi c’è il Pannekoek (una sorta di pancake); è impiegato sia per preparazioni dolci che salate. L’ho mangiato tra l’altro lungo la strada del mercato dei fiori, presso la Old Dutch Pancake House ‘t Singeltje.
Per il pranzo, in genere, per non interrompere il passeggio cittadino, ho optato per lo street food; è possibile scegliere tra chioschi di aringhe, luoghi di ristorazione veloce come ad esempio Wok to walk (una catena asiatica prevalentemente take away, dove è possibile comporre il proprio box scegliendo tra noodles, riso e tanti altri ingredienti), botteghini di patate fritte da asporto e persino distributori automatici di cibarie assortite!
Per la cena, mi sono diretta verso il locale più votato dagli internauti su TripAdvisor al momento della mia partenza (luglio di quest’anno), la Brasserie Vlaming, nei pressi della casa di Anna Frank. Il misto di antipasti per due persone è stato servito su una elegante alzatina; ho assaggiato inoltre una quiche con formaggio di capra e fichi, ed infine come dessert ho ordinato la specialità del locale, la Sticky Toffee Pie.
L’acqua corrente, come in quasi tutti i ristoranti della città, qui era gratuita; la birra invece è stata portata in bicchieri piccolissimi (da acqua, per intenderci) invece che in boccali (o pinte, o calici, o qualsiasi formato più idoneo)! E dire che Amsterdam è una città di bevitori… Strategia commerciale per far ordinare e pagare di più, o i boccali non sarebbero stati in linea con il tono stilistico della brasserie?
A causa della mancanza di locali tipici, mi sono buttata anche sull’etnico e ho provato un ristorante Thai piuttosto noto (e affollato), il Bird. Le porzioni di pollo erano davvero enormi, e inoltre erano accompagnate da una grossa ciotola di riso bianco. Un pasto fin troppo abbondante.
Per merenda ho invece fatto tappa in una sala da tè stravagante, De Taart van M’n Tante. Un locale dall’arredamento eccentrico, con le sedie e le tovaglie tutte diverse l’una dall’altra; sui tavoli, in bella mostra, a mo’ di decorazione, delle coloratissime torte ricoperte da pasta di zucchero. Qui ho gustato una fetta di cheesecake davvero ottima.
I negozi di delicatessen ad Amsterdam in generale non mi sono sembrati particolarmente allettanti, neanche quelli raccomandati dalle recensioni trovate in giro tra riviste e web.
Ma questo, naturalmente, è solo il risultato della mia esperienza 😉
che bei colori gli zoccoli della prima foto!
Grazie Milady, sei sempre così attenta 😉