CONTAMINAZIONI, IL RISTORANTE DI GIUSEPPE MOLARO A SOMMA VESUVIANA
La definizione di “Contaminazione” data dal dizionario è «fusione di elementi di diversa provenienza».
E la cucina del ristorante Contaminazioni di Somma Vesuviana è proprio così: l’armonioso punto di incontro tra ispirazioni mediterranee e suggestioni nipponiche.
Il progetto è una sintesi delle esperienze dello chef Giuseppe Molaro, che nel 2019 ha riportato con sé alle natie falde del Vesuvio atmosfere e ingredienti di Tokyo, luogo dove ha conquistato la stella Michelin in qualità di Executive Chef del ristorante di Heinz Beck.
IL LOCALE
La struttura non è quella di un ristorante tradizionale, ma è un’intera palazzina geometrica e ultramoderna, nelle cui adiacenze opera Ziomì, il pub di Mimmo Molaro, padre dello chef Giuseppe e storico paninaro di Somma Vesuviana (che noi avevamo incontrato qui).
La cucina a vista occupa il piano terra, mentre i tavoli si trovano al primo piano, una ventina di coperti circa.
La sala è per metà rivestita di legno e per l’altra costituita da vetrate.
Il logo del locale, la libellula – simbolo di libertà, di coraggio, di trasformazione – ricorre nella mise en place, composta da oggetti di forme e materiali diversi; una scelta che ricorda l’estetica della tavola giapponese, che prevede la non uniformità e la presenza di elementi di contrappunto.
LA PROPOSTA
Il menu di Contaminazioni è un salto nel buio, che richiede spirito d’avventura: non è scritto su carta, perciò l’ospite deve lasciarsi trasportare completamente da sapori inaspettati, così come da abbinamenti insoliti.
Occorre solo scegliere la lunghezza del percorso, e accogliere ogni stimolo sensoriale con animo predisposto.
Tre i menu degustazione proposti:
– Kaze (Il Vento), 9 portate €50
– Nami (L’Onda), 11 piatti €70
– Omakase (Mi fido di te), circa 15 portate €100
Noi abbiamo scelto l’ultimo percorso, per addentrarci in modo completo nel mondo dello chef (anche se dobbiamo ammettere che la durata sia piuttosto impegnativa).
I PIATTI
Non entreremo troppo nei dettagli delle varie preparazioni, per non rovinare l’effetto sorpresa.
Perciò, ecco un po’ di osservazioni sparse.
L’aperitivo di ibiscus e bitter aromatizzato al peperoncino in apertura è ormai un classico della casa, così come il mini panino formato finger, omaggio al padre dello chef e alla sua professione (ma la farcitura cambia periodicamente).
Audaci gli abbinamenti della melanzana fritta con il brodo dashi caldo da bere, e quello delle squame fritte con salsa di sesamo, mirin e miele.
Dopo i primi snack arrivano gli accompagnamenti: burro di bufala, sale di Guerande, olio extra vergine d’oliva (quel giorno c’era un 100% peranzana), e poi pane, carta musica e grissini fatti in casa, davvero squisiti. Un “cestino” di tutto riguardo.
Tante le preparazioni di ispirazione internazionale disseminate nei vari piatti, come la salsa Tom kha kai thailandese. La cucina dello chef inoltre prevede l’uso delle fermentazioni e degli aceti.
Tra i primi non poteva naturalmente esserci la classica pastasciutta, ma troviamo invece spaghetti freddi con alghe Nori e Wakame (molto utilizzate in Asia) e ravioli dall’inusuale ripieno di rafano, con delle chips di menta particolarmente indovinate per il piatto!
Tra i secondi, pesce, selvaggina e un’indivia con juice di carote, mirtilli fermentati e pane croccante.
Il Matcha – tè verde giapponese da noi molto amato, nonché uno degli ingredienti nipponici più famosi al di fuori dei confini nazionali – compare qui solo nelle praline finali.
Personalmente, avrei gradito la possibilità del food pairing con il tè, o che fosse servito alla fine del pasto, dato il tipo di cucina; ma questa è una pura questione di gusto.
Dall’allestimento della tavola alla bontà di ogni piatto, ogni elemento di Contaminazioni contribuisce a un’esperienza totalizzante.
Un ristorante di cucina creativa in una città particolarmente legata al baccalà: Contaminazioni è una bella scommessa.
Contaminazioni
Via San Sossio 2/a bis – Somma Vesuviana, Napoli
tel. 081/18748325
www.molaroconcept.com/informazioni