LA MIA PIZZA A LE PARÙLE
Non è solo un bravo pizzaiolo vesuviano della nuova generazione, Giuseppe Pignalosa.
È anche una persona che si guarda intorno, cerca spunti, cura i dettagli.
Non pago di proporre un impasto leggerissimo e digeribilissimo nella sua pizzeria Le Parùle, vi ha abbinato tanti condimenti di qualità.
Ha puntato vigorosamente sui prodotti dell’orto.
Ha completato la sua proposta con vini e bollicine, dotandosi di bicchieri adeguati ad accoglierli.
Ha impiegato tempo nella formazione del personale di sala, affinché fosse gentile ed efficiente.
E, proseguendo nel suo percorso di ricerca e sperimentazione, ha organizzato un momento di confronto tra chef e blogger, nel quale ognuno potesse realizzare liberamente una propria creazione.
#lamiapizza e #sonocometumivuoi sono gli hashtag che hanno caratterizzato la mattinata “in rosa” di martedì 12 gennaio.
Due chef e cinque blogger – tra le quali la sottoscritta – hanno pasticciato e ciarlato allegramente, in compagnia della communication consultant Marina Alaimo.
Fantasia, stagionalità e gusti personali si sono riversati nei topping di copertura ai dischi di pasta lievitata: ricette più complesse si sono alternate ad altre più semplici; alcuni ingredienti sono stati posti sulla focaccia fuori dal fuoco, altri infornati insieme alla base.
Sette pizze diversissime, affettate, assaltate, assaggiate, commentate, fotografate.
Stendere il panetto si è rivelata impresa non da poco. Il piccolo ammasso morbidissimo e pieno di bolle deve essere appiattito, girato e tirato affinché assuma una forma quanto più tondeggiante possibile, e non è così semplice come si potrebbe immaginare.
Inoltre occorre saper dosare la giusta quantità di condimenti, in modo da ottenere una pizza piena, ma lasciando al contempo spazio per il cornicione.
Fortunatamente le direttive di Giuseppe hanno reso l’opera possibile.
La chef Faby Scarica di Villa Chiara (qui) ha trasposto sul suo disco una sorta di “boscaiola”, coniugando i sapori della sua penisola sorrentina con quelli dell’orto; tutti gli ingredienti sono stati apposti fuori dal forno: burrata, carciofi arrostiti, limone candito, pata negra e cipolla ramata in agrodolce.
La chef Ilaria Aulicino del ristorante Da Ninì a Bacoli (Napoli) ha invece utilizzato broccoli saltati con acciughe, cedro, fior di latte e baccalà mantecato disposto a ciuffetti con la sac à poche. Anche in questo caso, tutto a freddo.
Evelina Bruno del blog About web, food & tv ha omaggiato la sua amata Vietri sul Mare: sul disco già cotto ha infatti disteso uno strato di ricotta e del pesto vietrese (composto da pomodori secchi, colatura di alici di Cetara, noci, mandorle, capperi, olive nere, e aglio), e ha infine terminato il tutto con pomodorini e foglie di basilico.
Ricotta, acciughe, conciato romano, scorza di limone, granella di nocciole e basilico, tutti fuori fuoco, sulla pizza di Giovanna Esposito di Campania Ferax.
Totalmente vegetariana la Doppio pomodoro di Anna Pernice, guarnita sia prima che dopo il passaggio in forno: passata di pomodoro, pomodorini del piennolo, noci e funghi pioppini.
Patate schiacciate condite con formaggio grattugiato, sale, pepe e prezzemolo, più provola e cavolfiore, per Maria Consiglia Izzo.
E infine, la pizza All’assaggio: friarielli, provola e colatura di alici di Cetara.
Una scelta dettata dal desiderio di proporre un ortaggio di stagione, tra l’altro fortemente rappresentativo della napoletanità, unito ad altri ingredienti che conferissero carattere (l’affumicato della provola e l’umami della colatura di alici).
Come tradizione verace vuole, tutto passato in forno.
Alcune creazioni sono risultate talmente gustose e convincenti, da meritarsi un posto tra le proposte al pubblico della pizzeria!
Un ottimo lavoro quello svolto sinora da Giuseppe Pignalosa, che lo ha instradato nella scia dei grandi nomi della pizza napoletana e che ha catapultato Ercolano tra le mete pizzose dell’hinterland partenopeo.
Le Parùle
Via Benedetto Cozzolino, 70 – Ercolano, Napoli
tel. 081/7396494
www.leparule.it