LE GUIDE SLOW FOOD ALLE PENDICI DEL VESUVIO
Da quando ho memoria, febbraio è sempre stato il mese più freddo dell’anno. Cos’è allora che può spingere una donna perennemente infreddolita a partecipare ad una visita all’aperto in una giornata dalla temperatura polare, se non una irriducibile curiosità?
L’occasione che mi ha convinta a lasciare il tepore delle mura domestiche è stato un evento organizzato dalla Condotta Slow Food Vesuvio, che si è svolto sabato 4 febbraio presso l’Azienda Vinicola Sorrentino di Boscotrecase.
È stato istruttivo apprendere tante cose poco note, come ad esempio la forte presenza dei conigli selvatici nell’area vesuviana, e la conseguente necessità da parte dei vignaioli di difendere le piante più piccole con delle protezioni in plastica rigida per impedirne il rosicchiamento!
Successivamente, ci siamo spostati tutti all’interno del’antico casolare collocato nei vigneti aziendali per la presentazione delle due guide 2012 edite da Slow Food: Slow Wine e Osterie d’Italia.
Alberto Capasso, fiduciario di Slow Food Vesuvio, ha esposto gli obiettivi dell’associazione Slow Food: non una semplice ricerca di cose buone, ma di prodotti realizzati in modo pulito, sostenibile e giusto.
Di Osterie d’Italia 2012 hanno parlato Giancarlo Capacchione e Vito Trotta, entrambi fiduciari Slow Food e curatori della guida per la Campania.
Si è scelto di utilizzare criteri più restrittivi rispetto a una consueta raccolta di locali, in quanto la guida individua varie tipologie di esercizi e di operatori (osterie, agriturismi, ristoranti etc.) purché tutti all’interno di una soglia di prezzo massimo applicato ai clienti, fissato a 35 Euro.
Altra particolarità contenuta è la segnalazione delle ricette tradizionali e dei locali dove poterle mangiare, per l’importanza assegnata da Slow Food ai valori della tradizione, del territorio e dell’identità.
Slow Wine 2012 è stata illustrata dalla wine writer Marina Alaimo e dal giornalista Luciano Pignataro, i quali hanno spiegato che la pubblicazione è molto più di una guida classica, per vari motivi. Innanzitutto perché le aziende vengono visitate e verificate personalmente dagli ispettori, quindi non c’è il semplice assaggio dei vini attraverso l’invio del prodotto. In secondo luogo, perché è dato ampio rilievo ai piccoli viticoltori e in particolar modo ai produttori del territorio vesuviano, spesso snobbati da altre guide.
La guida viene venduta non solo su supporto cartaceo, ma anche come applicazione per iPhone; in più, è stata presentata anche all’estero, dove ha ricevuto ottima accoglienza.
Questa ricca introduzione ha stimolato l’interesse e l’appetito dei presenti, che sono stati ampiamente soddisfatti dalla degustazione di vini vesuviani e di piatti preparati da alcuni degli osti dell’area vesuviana recensiti nella guida.
Ci hanno deliziati con le loro proposte i ristoranti ‘E Curti di Sant’Anastasia (reportage qui), Viva lo Re di Ercolano, Salvo di San Giorgio a Cremano e Il Veliero di Torre del Greco, che hanno preparato, rispettivamente, Zuppa di fagioli e funghi, Sformatino di Ziti con la Genovese, frittura mista, Cannelloni con frutti di mare.
Come degna conclusione della giornata, gli osti hanno comunicato la loro decisione di rinunciare al compenso per le spese sostenute, pertanto l’intero incasso del pranzo è stato devoluto al progetto Terra Madre per la costruzione di un orto in Africa.
Elenco delle aziende vinicole presenti all’evento: