SANTA PIETANZA
Un vecchio adagio recita “Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi”.
Beh, nel caso in questione, diremmo che tirare in ballo i santi si è rivelata invece una scelta assai azzeccata.
È proprio l’universo culinario che ruota intorno alla santità l’argomento che Lydia Capasso e Giovanna Esposito hanno scelto per la loro opera seconda a quattro mani, Santa Pietanza, edita da Guido Tommasi.
La presentazione del volume si è svolta giovedì 8 giugno presso l’Archivio di Stato di Napoli, esattamente come era avvenuto due anni fa in occasione del lancio de Gli Aristopiatti, il libro d’esordio delle due autrici.
A moderare la conversazione, la giornalista Donatella Bernabò Silorata.
Alla stregua del lavoro precedente, Santa Pietanza è al contempo un ricettario e una raccolta di “storie, leggende, dicerie connesse alla cucina”.
Stavolta però le scrittrici hanno anche varcato i confini nazionali, rastrellando piatti e tradizioni non solo italiani che riconducono ai santi e alle loro feste.
L’idea di collezionare tale insolita selezione è nata in modo del tutto casuale, grazie alla ricetta di un dolce, e da lì l’inizio di un’avventura fatta di ricerche e di fonti molto variegate, che vanno dagli enti del turismo ai professionisti della ristorazione.
16 capitoli radunano e suddividono ben 124 ricette, tutte sperimentate direttamente (con un paio di eccezioni per via di ingredienti sgraditi alle cuciniere-saggiste), costruite confrontando diverse versioni, e scelte più che altro in base alla narrabilità delle loro storie o anche al gusto personale.
Nel libro non si parla di piatti caratteristici delle festività maggiori come Pasqua e Natale, ma di pietanze, in molti casi, legate alla vita contadina, dal valore votivo o propiziatorio, per ingraziarsi il santo nella speranza di buon auspicio.
Molte delle ricette sono connesse al martirio o ai miracoli dei santi stessi, per cui è facile imbattersi in pani o dolci riproducenti parti anatomiche.
Da Sant’Agata a San Valentino, passando per Sant’Antonio Abate, Santa Lucia e San Martino, sono tanti gli aneddoti e i cibi che compongono il calendario gastronomico.
Tutti conoscono le celeberrime zeppole di San Giuseppe, ma pochi sanno che al padre putativo di Gesù vengono attribuite doti da “frittellaro”.
È sorprendente inoltre scoprire che alcune consuetudini associate a Ognissanti, comunemente ritenute d’importazione americana, sono in realtà usanze italiane di remotissima origine!
Stupisce invece apprendere che al patrono di Napoli, San Gennaro, sia dedicata un’unica specialità, il biscotto ovo e limone, del quale però si conoscono solo descrizioni ma nessuna ricetta.
Molteplici sono le credenze riguardanti la festività di San Giovanni, diffusa in tutta Italia. La tradizione vuole che il nocino venga preparato con le noci raccolte tra la notte del 23 e quella del 24 giugno (considerata la più magica dell’anno per la coincidenza con il solstizio d’estate), poiché bagnate dalla prodigiosa rugiada.
E così via.
Nel corso della presentazione le autrici hanno svelato i piatti dei santi che hanno gradito maggiormente durante il loro percorso di documentazione.
Per Lydia, la Stroscia di Pietrabruna, un dolce dell’Imperiese senza uova né latte che si prepara tipicamente il giorno di San Matteo.
Giovanna ha invece apprezzato molto i Pizzicotti di Santa Anatolia (gnocchi di pasta lievitata diffusi nella Sabina), le Polpette di San Rocco (preparate a Maiano, in Costiera Sorrentina, con carne e frutta tritata, la cui ricetta originale è segretissima) e il Sarchiapone di Atrani, pietanza tipica della festa di Santa Maria Maddalena in Costiera Amalfitana a base di zucchette lunghe verdi.
Le storie sono vivacizzate dalle illustrazioni di Gianluca Biscalchin, in pratica il terzo autore del libro, nonché l’ideatore del titolo Santa Pietanza.
Niente a che vedere con l’agiografia insomma; anzi, di sacro c’è ben poco. È piuttosto un viaggio che, attraverso l’arte culinaria, svela costumi italici e internazionali, svolgendo l’importante funzione di conservare a futura memoria tradizioni popolari scomparse o praticate da pochissimi.
Santa Pietanza, di Lydia Capasso e Giovanna Esposito, illustrazioni Gianluca Biscalchin – Guido Tommasi Editore