VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL TAURASI
Caldo, avvolgente, tannico e di struttura importante: è il Taurasi, uno dei vini più rappresentativi della Campania.
Vino rosso DOCG da uve Aglianico che necessita di almeno tre anni di invecchiamento (dei quali minimo uno in botte) secondo disciplinare, viene prodotto in un’areale che comprende diciassette comuni dell’Irpinia e ha per epicentro la cittadina di Taurasi.
L’occasione per un contatto approfondito con questo prodotto e il suo territorio è arrivata grazie a un’iniziativa di due aziende vinicole che hanno deciso di proporre un percorso congiunto di visita e di degustazione: Cantine Lonardo e Antico Castello.
Il tour ha avuto inizio nel centro storico di Taurasi.
Antonella Lonardo e suo marito Flavio Castaldo, alla guida dell’azienda a conduzione familiare fondata nel 1998 dal professor Alessandro Lonardo, hanno accolto il nostro folto gruppo presso la sala degustazione di Cantine Lonardo.
Ogni domenica mattina qui è possibile consumare aperitivi interamente made in Irpinia, con salumi, formaggi e confetture locali accompagnati da calici e bottiglie; in questa circostanza però non ci siamo trattenuti per gli assaggi, e dopo un rapido sguardo alla cantina ci siamo diretti verso il vecchio starseto di famiglia in Contrada Case d’Alto.
Lo starseto o pergola avellinese è il sistema di allevamento tipico di queste zone, caratterizzato da viti alte e distanziate tra di loro.
Tale apparato ha avuto origine a causa degli appezzamenti piccoli e frammentati tra vari proprietari, e dalla necessità di contenere tutto nella stesso area (viti, orto, alberi da frutta e ulivi).
Il paesaggio è costituito da colline dolci circondate da montagne, quindi il clima è continentale; inoltre il terreno ha uno strato di cenere vulcanica risalente all’età del bronzo appoggiato su suolo argilloso, che va a conferire le sue peculiarità ai vini prodotti da queste vigne. È qui che nasce il cru Vigne d’Alto di Cantine Lonardo.
Altri vigneti aziendali si trovano invece in una zona di Taurasi più vicina al fiume Calore, dove il terreno è argilloso e il clima umido, e perciò il vino che se ne ricava è molto differente.
Successivamente ci siamo spostati in Contrada Poppano a San Mango sul Calore, dove ha sede l’azienda Antico Castello. A dirigerla, i fratelli Chiara e Francesco Romano, imprenditori giovani e appassionati al pari dei loro colleghi taurasini.
Il giro della cantina (l’unica di questa zona), dove tutte le lavorazioni avvengono a temperatura controllata, ci ha consentito di osservare le barrique e le grandi botti utilizzate per l’invecchiamento.
Poi, tutti nella grande tasting room, dove ha avuto inizio la verticale di Taurasi delle due aziende condotta dalla wine taster Marina Alaimo.
Sei annate per ciascuna cantina, in un arco temporale dal 2004 al 2012.
La comparazione ha evidenziato grandi differenze, sia relativamente all’anno di produzione, sia all’azienda produttrice.
Il Taurasi è un vino capace di suscitare grandi emozioni: temperamento scattante e sorso esuberante da giovane, gusto più pieno e profondo da maturo.
I profumi sono complessi e mutevoli, ma con tratti tipici quali la ciliegia, i frutti del sottobosco, la cenere, le note speziate.
Un prodotto apprezzatissimo anche negli Stati Uniti.
Per Cantine Lonardo, degustazione delle annate dal 2004 al 2011 (escluse 2006 e 2010).
Andando avanti nel tempo, si nota quanto l’azienda abbia acquisito sicurezza ed esperienza.
La mia annata preferita è risultata la 2005: ciliegia predominate al naso, bel tannino e acidità vivace al palato.
Antico Castello è un’azienda molto giovane, che per questa degustazione ha reso disponibile tutta la propria produzione di Taurasi, dal 2006 a seguire (con la sola eccezione dell’annata 2009, non commercializzata). Attualmente in vendita c’è la vendemmia 2010; le annate 2011 e 2012 non sono ancora sul mercato, quindi questo assaggio è stata un’anteprima.
Quella dei Romano è un’interpretazione del Taurasi più moderna, il vino è snello, dotato di freschezza e acidità.
La vendemmia 2012 è sembrata particolarmente promettente, anche per via della competenza acquisita negli anni dall’azienda: buona acidità, struttura, corpo, note di iodio e balsamiche al naso, un sorso di grande piacevolezza.
Il pranzo è stato affidato allo chef Maurizio De Riggi (Ristorante Markus, San Paolo Bel Sito), che ha studiato un menu da abbinare al Taurasi.
Apertura con “Il Tagliere”: Paninetto ai cinque cereali con punta di petto di vitello, composta di cipolla ramata al vin cotto e maionese di riso & Cannoncino al miele millefiori con granella di nocciola ripieno di prosciutto cotto a legna e cetriolino alla soia.
Il panino è stato servito nella carta che solitamente avvolge il kebab, ma con l’illustrazione debitamente sbarrata: ceci n’est pas un kebab!
A seguire, “Il Novello”: Pasta con salsa di piselli freschi, bacon di pancetta irpina, cremoso di caciocavallo podolico e maionese di porcini.
Un piatto dalla tendenza dolce conferita dai piselli, in parte bilanciato dalla sapidità del bacon e dai sentori del formaggio e dei funghi, scelto dallo chef per motivi di stagionalità e per non appesantire troppo il menu nel suo complesso.
A nostro parere, la “morte” del Taurasi sarebbe stata un ragù, ma il rischio era effettivamente quello di un pasto eccessivamente carico di proteine animali.
Successivamente, “La Podolica”: Muscolo di podolica, ristretto di cipolla affumicata e croccante di broccoletti.
Per questo piatto, De Riggi ha selezionato un taglio poco utilizzato in cucina, il muscolo anteriore. È una carne piuttosto tenace, che grazie alla cottura sottovuoto a 70° è diventata invece tenerissima, tanto da non richiedere quasi l’uso del coltello.
Per concludere, “Dolce Sud”: Crema mascarpone con biscotto al limoncello e salsa di gelse & Pastierina napoletana.
Una sorta di tiramisù al bicchiere (ottimo!), accompagnato da una pastiera in formato mignon conservante ancora una buona umidità nonostante le dimensioni ridottissime.
Il tutto abbinato a Amarenico, liquore di Antico Castello a base di aglianico e foglie di amarena, servito in un bicchierino di cioccolato del torronificio Dolciterre di Grottaminarda (Avellino). Il territorio che fa rete dà sempre buoni risultati!
De Riggi aveva già collaborato con la famiglia Romano per la realizzazione della linea di confetture biologiche, prodotte su sua ricetta con una tecnologia che ne preserva intatte tutte le caratteristiche organolettiche: fichi rossi di San Mango, albicocche pellecchielle, prugna aulecina, uva aglianico, e inoltre composta di cipolla ramata al vin cotto e castagne al vin cotto.
Sei tipologie di prodotti, da assaporare a colazione o da abbinare a formaggi stagionati.
Io ho provato la confettura di fichi rossi con il prosciutto crudo, e l’accostamento funziona alla grande!
Una giornata che ha offerto esperienze e emozioni sensoriali a tutto campo, dalle incursioni in vigna e in cantina, all’esame dell’evoluzione nel tempo dei vini, fino al pranzo ideato da un giovane talento campano.
Un territorio espressivo, l’energia di produttori giovani consapevoli che la collaborazione è sempre in grado di moltiplicare le forze, un grande vino: belle scoperte, Taurasi e il Taurasi.
Cantine Lonardo
Via Municipio, 39 – Taurasi, Avellino
tel. 0827/74483
www.cantinelonardo.it
Antico Castello
Contrada Poppano, 11 bis – San Mango sul Calore, Avellino
tel. 0825/610384
http://anticocastello.com