ALL’ASSAGGIO DELL’ALSAZIA
Solitamente la prima reazione delle persone quando diciamo che siamo stati in Alsazia è: “Dove si trova?”.
La piccola regione francese, infatti, è nota soprattutto agli appassionati di enogastronomia, grazie ai suoi vini, alle birre artigianali e ai formaggi.
A conti fatti, pur avendo percorso in parte la cosiddetta Strada dei Vini d’Alsazia, il nostro itinerario non è stato prettamente enogastronomico.
Ma cominciamo con il racconto.
Il modo più veloce per raggiungere l’Alsazia da Napoli è approdare all’aeroporto di Basilea-Mulhouse-Friburgo, che di fatto è un polo trinazionale in quanto serve strategicamente Svizzera, Francia e Germania.
Abbiamo deciso di iniziare il nostro tour di una settimana dalla città più lontana, Strasburgo, e poi di scendere per riavvicinarci e ritornare al punto di partenza.
Strasburgo è una città molto bella, che merita almeno tre giorni di permanenza.
Come base per i nostri spostamenti abbiamo scelto l’Hôtel Maison Rouge, strategicamente posizionato nella Grande Île (Grande isola), il centro storico cittadino, iscritto nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Da qui è possibile raggiungere agevolmente a piedi tutti i punti di interesse di Strasburgo.
Ci siamo dedicati a un’esplorazione libera e spensierata della città, tralasciando volutamente il quartiere europeo, dove si trovano le sedi di importanti istituzioni internazionali (il Palazzo d’Europa, il Parlamento europeo, il Palazzo dei Diritti dell’uomo).
Tra le attrazioni più visitate, la Petite France, storico quartiere di conciatori e mugnai, di cui si possono ammirare ancora oggi le caratteristiche dimore.
Tipiche dell’architettura alsaziana sono le cosiddette case a graticcio (maison à colombages) dalle tradizionali strutture in legno. A tinte vivaci, spesso ornate di persiane in legno decorato e fioriere, sono davvero molto graziose e naturalmente fotografatissime.
I tetti sfrangiati delle case servivano un tempo da essiccatoio per i conciatori.
Il nome Petite France non è così romantico come si potrebbe supporre: ha origine nel 1500 per via della presenza in loco di un lazzaretto specializzato nella cura del “mal francese”, la sifilide.
La Petite France è attraversata da diversi canali del fiume Ill, solcati a tutte le ore da battelli turistici.
Il vero simbolo della città di Strasburgo è però la Cattedrale: altissima, gotica, maestosa, è uno dei monumenti più famosi di tutta la Francia. Al suo interno, un celebre orologio astronomico.
Nella piazza della Cattedrale si trova la Maison Kammerzell, la più bella delle case a graticcio di Strasburgo.
Per una bella veduta d’insieme della città, suggeriamo una tappa sulla Terrazza panoramica del Barrage Vauban (Diga Vauban).
E passiamo ora alla parte degustativa.
In generale, la cucina alsaziana è piuttosto sostanziosa; essendoci stati d’estate, non abbiamo quindi provato molti piatti tipici.
Ci siamo nutriti quasi esclusivamente di Tarte flambée (o “Flammekueche”), la pizza locale, molto sottile, servita su tagliere di legno e spesso già tagliata con l’apposita rotella.
Nella versione tradizionale è condita con panna acida, cipolle e pancetta, ma se ne trovano molte varianti diverse, finanche con le lumache o con condimenti dolci.
Abbiamo trovato ottima quella della catena specializzata Flam’s, ma anche quelle delle varie Winstub (osterie) disseminate in giro.
Sembra che il Foie gras sia stato inventato proprio a Strasburgo alla fine del 1700, perciò in città è molto diffuso.
Diffusissimi anche i Bretzel, “anelli” di pane intrecciato ideali come accompagnamento per la birra o come spuntino, e il Kugelhopf, il dolce tradizionale alsaziano, una sorta di ciambellone alto con l’uvetta. Per realizzare quest’ultimo si utilizzano appositi stampi scanalati in ceramica decorata, che costituiscono uno dei souvenir alsaziani più ricercati.
Un buon assortimento di formaggi è reperibile presso L’Épicier Grand Cru, che ha bistro e boutique uno di fronte all’altro.
Tra i tanti, abbiamo amato molto il Munster, pasta molle a crosta lavata, dall’odore intenso (si potrebbe dire che è puzzolente!) ma dal sapore molto gradevole.
Al vino, naturalmente, spetta un posto d’onore.
Interessante la visita alla Cave Historique des Hospices de Strasbourg (Cantina storica degli ospizi di Strasburgo), fondata nel 1395 e situata nel complesso dell’Ospedale Civile di Strasburgo. Racchiude tesori antichissimi, tra i quali un vino del 1472. L’ingresso è libero.
Per una buona birra alsaziana – e non solo – segnaliamo la brasserie Troquet des Kneckes e il birrificio artigianale Au Brasseur. Di quest’ultimo ci è piaciuta la possibilità di prendere la Palette de dégustation, quattro tipologie di birra (dalla bianca alla scura), e la Munsterflette, ovvero la Tartiflette (a base di patate, cipolle e pancetta) al formaggio Munster.
A una trentina di chilometri da Strasburgo c’è Obernai, raggiungibile con un viaggio in treno di circa mezz’ora.
Conosciuta per essere la città natale di Sainte Odile (Santa Odilia), patrona dell’Alsazia, Obernai si trova sulla Strada dei Vini d’Alsazia.
Per un puro caso, ci siamo capitati in una delle giornate della Fiera dei Vignerons, e così abbiamo potuto assaggiare diversi vini di produzione locale, tra i quali Gewurztraminer, Moscato, Pinot bianco, Pinot Grigio, Pinot Nero, Riesling e Sylvaner.
L’Alsazia è una delle zone viticole più antiche e più produttive di Francia. Beneficia di condizioni geologiche e climatiche eccellenti: una diversità di suoli propizi alla crescita di numerosi vitigni, un clima semicontinentale soleggiato, caldo e secco, e una pluviometria tra le più scarse di Francia.
La “capitale” del vigneto d’Alsazia è Colmar.
Una città che colpisce, con le sue casette a graticcio, i suoi canali, la sua atmosfera romantica.
La sua immagine più iconica è quella della Petite Venise, pittoresco quartiere letteralmente preso d’assalto dai cacciatori di selfie.
Ma anche gli amanti dell’arte troveranno pane per i propri denti, grazie alla presenza del famoso Polittico di Issenheim nel Musée d’Unterlinden.
Colmar inoltre ha dato i natali allo scultore Auguste Bartholdi, autore della Statua della Libertà di New York. La città ospita il Musée Bartholdi all’interno della casa natale dell’artista, mentre una riproduzione della Statua della Libertà è situata in una rotonda a circa tre chilometri dal centro.
Gli appassionati di gastronomia potranno invece consolarsi con il Marché Couvert che propone prodotti locali. Imperdibile una sosta a La Fromagerie St Nicolas.
I dintorni di Colmar sono assai suggestivi. Abbiamo noleggiato un’auto per un paio di giorni per avere la possibilità di visitarne quanti più possibile.
Eguisheim è un incanto! Un villaggio che sembra uscito da una fiaba, delizioso. Il suo vigneto è il più esteso d’Alsazia.
In giro per il paese, sulle facciate degli edifici dai mille colori brillanti, si trovano finestre fiorite e insegne bellissime.
Qui abbiamo pranzato presso il ristorante Le Pavillon Gourmand, segnalato dalla Guida Michelin.
Buon rapporto qualità/prezzo.
Riquewihr è un vero villaggio da favola, tanto da aver ispirato il cartoon Disney “La Bella e la Bestia”. Grazioso, affascinante, e purtroppo anche affollatissimo.
L’emblema cittadino è la Torre Dolder, sede del Museo di Storia Locale.
Kaysersberg è uno dei borghi più belli della Francia. Fiabesco come tanti villaggi dell’Alsazia, è dominato da un castello e attraversato dal fiume Weiss.
Ribeauvillé è una bella cittadina alsaziana nelle cui prossimità ci sono 3 castelli.
Qui abbiamo avuto la fortuna di vedere ben due cicogne in un nido sul tetto di un edificio.
Le cicogne infatti sono solite trascorrere le stagioni calde in Alsazia per via del clima continentale, tanto da essere diventate il simbolo stesso della regione.
Un bel momento da ricordare, e anche un segno di buon augurio.
Alcune curiosità sparse.
In Alsazia sono popolari i macarons al cocco, dolcetti morbidi e golosi. Se ne trovano sia al naturale che aromatizzati.
Altre specialità comuni sono il torrone e il pain d’épices.
I tipici calici alsaziani hanno lo stelo verde, per esaltare i riflessi dei vini bianchi del territorio.
L’Alsazia in estate è un’esplosione di colori zuccherosi; in inverno è invece rivestita dalla magia degli addobbi e dei mercati natalizi. L’ideale sarebbe visitarla in periodi di bassa affluenza, per godersela al meglio.
Ad agosto, le città alsaziane sono invase dai trenini per turisti e dalle biciclette. Camminare a piedi talvolta può rivelarsi una vera impresa, in particolar modo perché i ciclisti autoctoni sembrano totalmente restii tanto a frenare quanto a rallentare. Ti suonano il campanello, ti urlano Pardon, sterzano bruscamente, ma proseguono imperterriti nella loro corsa, e sei tu pedone che devi fare attenzione e scansarti in tempo!
Dell’Alsazia ci sono rimasti impressi i colori vividi, i tetti spioventi, i davanzali fioriti, gli specchi d’acqua, le grandi cicogne, i formaggi, il meraviglioso Crémant.
L’odore del pan di spezie che pervade l’aria, il sole tiepido che scalda la pelle, l’atmosfera che ti fa sentire perennemente in un mondo fantastico.
La consigliamo a chi vuole fare il pieno di bellezza e di prelibatezze, in qualsiasi stagione.
Hôtel Maison Rouge
4 Rue des Francs Bourgeois – Strasbourg
www.maison-rouge.com
Flam’s
29 Rue des Frères – Strasbourg
www.flams.fr
Troquet des Kneckes
112 Grand Rue – Strasbourg
troquetdeskneckes.wordpress.com/
Au Brasseur
22 Rue des Veaux– Strasbourg
www.aubrasseur.fr
L’Épicier Grand Cru
64 & 47 Grand Rue – Strasbourg
www.lepiciergrandcru.com
Cave Historique des Hospices de Strasbourg
1 Place de l’Hôpital – Strasbourg
www.vins-des-hospices-de-strasbourg.fr
Le Pavillon Gourmand
101 rue du Rempart Sud – Eguisheim
www.pavillon-gourmand.fr
Più vedo fotografie di queste stupende località più me ne innamoro e poi l’Alsazia offre tante prelibatezza da gustare 🙂 Sicuramente una meta da visitare magari non in piena estate quando ci sono troppi turisti come da tutte le parti, più un posto è bello e più attira visitatori!
Infatti, è proprio così 🙂
Meraviglioso tour, grazie!!! Complimenti per l’articolo e le bellissime foto!!!
Grazie Giovanna 🙂