I DOLCI DELLE FESTE: VIVE LA FRANCE!
Quest’anno il consueto appuntamento riservato alla stampa con I dolci delle feste ideato da Molino Caputo ha avuto un sapore diverso.
D’oltralpe, per la precisione.
Accanto alla sfilata dei tradizionali dolciumi natalizi, infatti, quattordici maestri pasticceri italiani hanno realizzato creazioni originali sul tema “Omaggio alla Francia di Carolina Bonaparte”.
È sempre interessante scoprire a cosa possa portare la fantasia dei professionisti della pasticceria e cosa possano riuscire a tirare fuori combinando farina, zucchero e tutto ciò che l’estro suggerisce.
Ecco una carrellata di quanto si è potuto assaggiare nel corso della kermesse che si è svolta martedì 1 dicembre presso il salone panoramico “Beluga” del Romeo Hotel di Napoli.
La resident pastry chef Tonia Centoducati, membro del team del ristorante stellato Il Comandante diretto dallo chef Salvatore Bianco – situato al piano più alto dell’albergo –, ha preso in prestito i sapori della Tarte au citron trasportandoli in un cilindro di cioccolato bianco.
Immarcescibile il campano Sal De Riso, che continua a macinare premi per i suoi lievitati come una schiacciasassi. Il suo assortimento di catalogo si arricchisce di anno in anno.
Aniello Di Caprio della scuola di cucina Dolce e Salato di Maddaloni (Caserta) ha interpretato il Croquembouche, farcendo i suoi bignè con crema di formaggio e cremoso al caffè.
Carmine Di Donna, del team del ristorante bistellato La Torre del Saracino di Gennaro Esposito, ha giocato con la meringa trasformandola in contenitore con tanto di tappo di cioccolato bianco, arricchendo poi il tutto con lamelle di tartufo, anch’esso bianco.
Un collaboratore d’eccezione per il Forno Guarino di Mirabella Eclano (Avellino) guidato da Laura Guarino, quell’Antonino Maresca già pastry chef del bistellato ristorante Il Mosaico di Casamicciola Terme (Napoli).
Per loro, il panettone “C’era una volta il Natale” ai profumi di pisto, mandarino, cioccolato, mandorle e nocciole, e il dessert “Il buon dolce non ha tempo” ispirato alla Saint Honorè, con una base di panettone olio e verbena sormontato da bignè e accompagnato da sorbetto al mandarino, caramello agli agrumi, gianduia.
Lo chef Vincenzo Guarino del ristorante stellato L’Accanto di Vico Equense (Napoli) ha proposto un dessert freschissimo e agrumato nel quale spiccava una sfera di ricotta aranciata adagiata su un letto di crumble al cacao.
Mela annurca protagonista del dolce “Tre per te” di Pasquale Palamaro, chef del ristorante stellato Indaco di Lacco Ameno (Napoli).
Il siciliano Santi Palazzolo dell’omonima pasticceria di Palermo ha ideato “Xavier”, mousse allo champagne su pan di spagna all’olio d’oliva e gelée ai lamponi.
Galileo Reposo, pasticcere del ristorante Asola di Milano, ha reso campana la Tarte tropézienne con l’utilizzo di prodotti a base di latte di bufala, come il burro e la ricotta.
Un tripudio di colori pastello per Stella Ricci, autrice di una spettacolare pièce montée di macarons, di mini babà, Paris-Brest e religieuses. La pasticcera caudina ha portato la Vie en Rose a Napoli!
Il maestro Paolo Sacchetti, assieme alle sue spettacolari Pesche di Prato, ha trasmesso aria di Toscana con i cantuccini ricoperti di glassa al vin santo, le tortine con farina di castagne e i biscottini di castagnaccio.
Per il maestro napoletano Sabatino Sirica, superbi dolcetti tradizionali (cassatine über alles) e panettone artigianale ricoperto con cioccolato plastico color oro.
Viene dal clafoutis l’ispirazione transalpina di Giuseppe Stanzione, chef del ristorante stellato Le Trabe di Capaccio (Salerno), ma con mele annurche al posto delle ciliegie, ganache al cioccolato bianco, foglia d’oro e un brodo di rose a finire il piatto.
Infine, Salvatore Varriale dell’omonima pasticceria partenopea ha offerto una ricca varietà di dolcezze: panettone nocciola e castagna, struffoli, roccocò e per concludere una cassata circondata da raffioli con l’effigie di Carolina Bonaparte.
Bon appétit!