IL CELLAIO DI DON GENNARO, OSTERIA SLOW FOOD
È sempre un piacere tornare al Cellaio di Don Gennaro. La sua posizione tranquilla, il delizioso giardino, l’affidabilità degli ingredienti utilizzati e l’ospitalità affabile della casa ne fanno una meta ambita (sia da parte del team umano di casa All’assaggio che del comparto lagotti).
Avevamo già provato la cucina di Vincenzo Maresca in occasione delle ultime due edizioni di Festa a Vico; sperimentare poi la degustazione di un intero pasto preparato dallo chef è stata un’esperienza decisamente convincente.
In quanto ristorante dell’Alleanza, al Cellaio di Don Gennaro c’è sempre in carta un menu degustazione a base di Presìdi Slow Food, tra i quali i Fagioli dente di morto di Acerra, gli Antichi pomodori di Napoli, la Papaccella napoletana e il Lonzino di fichi. La parte restante delle materie prime è territoriale, se non addirittura proveniente dall’orto del locale stesso.
Nel nuovo menu autunnale, tanti prodotti di stagione, il pesce azzurro (che qui non manca mai) e qualche piatto iconico come la genovese di baccalà.
L’apertura è più che incisiva. Dopo il benvenuto consistente in un arancino con porcini su crema di zucca (buonissimo), si può passare all’antipasto, un tagliere opulento con tanti piccoli starters: salumi, fiordilatte dei Monti Lattari, provolone del monaco, ricotta unita a buccia di limone e alice di Cetara, fritturine, alice ripiena di provola su salsa di zucchine, parmigianina di melanzane (fortunatamente l’orto continua a produrne) e zuppetta di fagioli con biscotto sbriciolato. Tutto più che saporito, con preparazioni da manuale.
Si passa ai primi. Linguine alle cozze e limone, piatto freschissimo con mitili locali e agrumi profumati, e una new entry, Ravioli al blu di bufala con zucca piccante, dalla sfoglia fatta in casa. Un piatto complessivamente equilibrato, grazie alla sapidità del formaggio erborinato e alla dolcezza dell’ortaggio. Il quid in più è dato dalle chips croccanti di zucca, che completano egregiamente la presentazione.
Si gioca sul sicuro con i secondi: Baccalà fritto con crema di papaccelle e Pesce bandiera croccante con ketchup home made. In entrambi si ritrova l’ottima mano dello chef per la frittura – leggera, asciutta e croccante – già evidenziata nelle portate precedenti.
Le ricette dei dolci sono della patronne Franca Di Mauro: Latte in piedi, realizzato con Latte Nobile e senza l’utilizzo di addensanti, e Crostatina con crema, mandorle caramellate e fichi freschi, dalla frolla friabile e dalla dolcezza non stucchevole.
La cantina è in evoluzione, con il meglio del territorio e proposte appositamente pensate in relazione al menu.
Un vero angolo di pace, dove si sta bene sia nella parte interna (una cantina scavata nella roccia naturale, in cui la temperatura è costantemente intorno ai 15° per tutto l’anno) che in quella esterna, dove il cibo è amato, rispettato e raccontato con la massima cura, con uno staff amabile che trasmette serenità, e dove i cani non solo sono accolti con piacere ma hanno anche una permanenza confortevole.
Il Cellaio di Don Gennaro
Via Raffaele Bosco,92 – Vico Equense, Napoli
tel. 081/8798713 www.ilcellaiodidongennaro.it
Il Cellaio di Don Gennaro è anche dog friendly https://allassaggio.it/guida-ai-locali-dog-friendly-di-napoli-e-della-campania/
La nostra precedente visita al Cellaio di Don Gennaro https://allassaggio.it/il-cellaio-di-don-gennaro/