LA PIZZERIA FRANCO DI NAPOLI PRESENTA IL NUOVO MENU
Una presentazione riservata alla stampa ci ha consentito di conoscere una storica famiglia di ristoratori partenopei: i Gallifuoco.
Le attività culinarie familiari hanno infatti avuto inizio alla fine del 1800, anche se l’apertura della primo esercizio di proprietà, il Ristorante Pizzeria Franco, risale al 1966.
Ubicato proprio di fronte alla Stazione Centrale di Napoli, il locale attualmente vede il rampollo Francesco Gallifuoco destreggiarsi tra il bancone di marmo e il forno a legna, seguendo le orme di papà Marco e di mamma Maria Calabrese, che è tuttora colonna portante in cucina.
Due i livelli, quello fronte strada che funge anche da caffetteria e rosticceria, e quello sottostante con i tavoli, situato in un’antica cantina.
Giovedì 10 dicembre Francesco e famiglia hanno ufficialmente dato il via al nuovo corso della loro struttura: un restyling all’ambiente e all’immagine, nuovo logo a cura di Vincenzo Iovino, nuovo menu, nuove ricette e nuovi fornitori.
Insieme alla giornalista enogastronomica Laura Gambacorta, i Gallifuoco hanno illustrato tutte le novità.

Laura Gambacorta, Silvana Calabrese, Marianna Deflorio Gallifuoco, Francesco Gallifuoco, Pasquale Gallifuoco e Maria Calabrese
Iniziamo dagli antipasti. Uno degli appetizer più amati dai partenopei, la frittatina di maccheroni, è proposto in carta in tre versioni: classica, con salsiccia e friarielli e con salmone affumicato (quest’ultima gentilmente donata ai partecipanti alla fine dell’incontro sotto forma di goodie bag).
Del tutto originale la Sfogliatella Franco, con mozzarella di bufala, pomodoro San Marzano Dop e ricotta di pecora; in pratica, una versione salata della tipica sfogliatella riccia dolce, con il sapore predominante della ricotta e il pomodoro a dare giusto una nota di colore.

Sfogliatella Franco, con mozzarella di bufala, pomodoro San Marzano Dop e ricotta di pecora, e Frittatina di maccheroni con salsiccia e friarielli
Passiamo alle pizze. L’impasto è il frutto di una serie di sperimentazioni di Francesco, un blend composto da farine Molino Dallagiovanna, 90% di tipo 00 e 10% di tipo 1. In questo modo infatti si riproducono gli antichi sapori della pizza napoletana lasciando però intatti i tratti visivi della tipologia tradizionale.
Il giovane Francesco desidera però spingersi ancora oltre, e così nel menu è previsto l’inserimento delle “Pizze del Buongustaio”, preparate con un impasto al 100% con farina di tipo 1.
L’idratazione è di circa il 65%, mentre per la lievitazione si va dalle 24 alle 48 ore.
Il disco che ne risulta ha una texture rustica e fragrante, con un cornicione ben pronunciato.
Per i condimenti, scelte di qualità, che comprendono gli oli Il Cortiglio di Rocca Normanna (Avellino), i pomodori Gustarosso di DaniCoop, fior di latte di Agerola e mozzarella di bufala campana DOP.
Abbiamo avuto la possibilità di assaggiare quattro ricette.
Margherita Verace, con pomodori San Marzano DOP, mozzarella di bufala campana DOP, olio extravergine d’oliva e basilico fresco: gusto molto fresco, conferito dalla mozzarella presente a fette invece che a pezzetti.

Margherita Verace: pomodori San Marzano DOP, mozzarella di bufala campana DOP, olio extravergine d’oliva e basilico fresco
Pizza Vincotto, con Emmental di grotta, gorgonzola “Arrigoni”, fior di latte di Agerola, barilotto di bufala a scaglie, vincotto e olio extravergine d’oliva: una “quattro formaggi” un po’ speciale, addolcita dal mosto. Da mangiare rigorosamente con le mani per cogliere tutti i sapori in un boccone.

Pizza Vincotto: Emmental di grotta, gorgonzola “Arrigoni”, fior di latte di Agerola, barilotto di bufala a scaglie, vincotto e olio extravergine d’oliva
Pizza ‘700, con pomodorino giallo, lardo iberico e barilotto di bufala: pizza ispirata da una descrizione fatta da Alexandre Dumas padre di ritorno da un viaggio a Napoli, e conosciuta, nella sua versione base (con lardo, formaggio e basilico) anche con il nome di Mastunicola, è stata qui arricchita dalla dolcezza dei pomodorini gialli.
Ripieno Rustico al forno a legna, con scarola napoletana saltata con capperi di Pantelleria, olive nere di Gaeta, alici fresche spinate, mozzarella di bufala campana DOP in crosta di pecorino romano e olio extravergine d’oliva: un calzone molto saporito, ma leggero e digeribile come le pizze precedenti.

Ripieno Rustico al forno a legna: scarola napoletana saltata con capperi di Pantelleria, olive nere di Gaeta, alici fresche spinate, mozzarella di bufala campana DOP in crosta di pecorino romano e olio extravergine d’oliva
Anche il capitolo dedicato al beverage è estremamente curato. Per l’abbinamento brassicolo si è scelto di affidarsi al birrificio artigianale La Casa di Cura di Crognaleto (Teramo), una realtà produttiva irriverente che ha scelto nomi di origine farmacopeica per le sue birre.
Si va dalla Flebo in the blood, brown ale dal carattere da bionda, prodotta con malti e luppoli inglesi, alla T.S.O. (che sta per Trattamento Sanitario Obbligatorio), birra ad alta fermentazione monomalto, monoluppolo e monospezia, fino alla Tripel (diminutivo di Tripelennamina), da abbinare a piatti a predominanza dolce.
Pure il caffè non è stato lasciato al caso. Viene impiegata una miscela personalizzata creata appositamente per il locale da Caffè Royal, composta da 80% di arabica e 20% di robusta.
Infine, completa il quadro il tovagliato ecocompatibile.
Insomma, un bel rinnovamento complessivo, che riesce a coniugare la tradizione gastronomica partenopea con le esigenze più moderne di gusto e qualità.
Ristorante Pizzeria Franco
Corso Arnaldo Lucci, 195/197 – Napoli
tel. 081/5541892
www.ristorantepizzeriafranco.it
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena