SAN GENNÀ… UN DOLCE PER SAN GENNARO EDIZIONE 2020
È giunto alla terza edizione San Gennà… Un dolce per San Gennaro, il pastry contest promosso da Mulino Caputo, svoltosi lunedì 7 settembre presso il Roof Garden Terrazza Angiò del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo di Napoli.
La manifestazione, che gode del Patrocinio morale dell’AMPI, la prestigiosa Accademia Maestri Pasticceri Italiani, e del supporto di Agrimontana, azienda italiana apprezzata nel mondo per la qualità dei suoi canditi e dei marron glacé, ha visto sfidarsi dieci maestri pasticceri, ognuno con la propria creazione dedicata al Santo patrono della città di Napoli.
Luigi Avallone della Pasticceria Fratelli Avallone di Quarto (Napoli) ha proposto “‘O pasticc’ ‘e San Gennaro – Il Pasticcio di San Gennaro”, un pasticcino di pasta frolla realizzata con Farina 00 Mulino Caputo e patate, da un’antica ricetta della nonna. Come ripieno, amarene e albicocche pellecchiella del Vesuvio candite, crema pasticcera, vaniglia, zenzero, cannella e geleé di lamponi.
Rocco Cannavino, in arte “Zio Rocco” dell’omonimo Lab-Store di Pomigliano D’Arco (Napoli) ha ideato “‘O Miraculo”, un cornetto con doppio impasto (15% di base brioche ai lamponi selvatici e 75% sfoglia senza zucchero al cioccolato di Modica). Il cuore del lievitato è formato da crema di latte di bufala e vaniglia Bourbon, ragù di lamponi selvatici con pepe rosa (lasciato cuocere per 6 ore) e pochi grammi di composta di albicocche pellecchiella del Vesuvio. In superficie, polvere di liquirizia di Vibo Valentia e foglia d’oro 24 carati.
Una curiosità: il cornetto sarà in vendita il 19 settembre – festa di San Gennaro – come “Luxury Limited Edition”; ne saranno prodotti solo 30 pezzi, in un packaging esclusivo, al costo di 25 Euro.
Ciro Cascone della Pasticceria Giuseppe Ferraro di Terzigno (Napoli) ha elaborato “Miracolo di Frutta”, una monoporzione che unisce diverse preparazioni: crumble, geleé ai lamponi, namelaka, biscotto all’arancia con olio extravergine di oliva, glassa di gelsi e mousse di mela annurca.
Andrea Casillo, docente dei servizi ristorativi presso l’istituto alberghiero Luigi Veronelli di Casalecchio (Bologna), ha messo a punto “Miraculum”, sintesi di tre dolci della tradizione partenopea: babà, delizia al limone e crostatina di fragole.
Alessandro Fiorucci del Caffè La Mela Verde di Roma ha presentato “Eusebia”, dessert che prende il nome della fanciulla che raccolse il sangue di San Gennaro. Una pasta babà a forma di cupola, realizzata con Farina Manitoba Mulino Caputo, arricchita con bagna al Brachetto d’Acqui di Giacomo Braida, aggiunta in fase di servizio grazie all’utilizzo di un’ampolla contagocce. Servita su frolla al limone, realizzata con Farina Classica Mulino Caputo e zeste di limone di Sorrento IGP, finita con confettura extra di lamponi dell’azienda Agrimontana e scaglie d’oro, a rappresentare la ricchezza del tesoro del Santo.
Aniello Iervolino, Executive Pastry chef dell’hotel Regina Isabella e del Ristorante Indaco di Ischia (Napoli), si è classificato terzo con “Santarella”; il nome è un riferimento alla sfogliatella Santa Rosa, da cui trae ispirazione. Si tratta, infatti, di un impasto brioche realizzato con farina Caputo Oro, completato con un tappo di sfogliatella riccia, farcito con una crema al liquore Strega (liquore tipico di Benevento, prima città dove San Gennaro fu eletto Vescovo) e completato con un gel all’amarena chiara Agrimontana.
Nicola Obliato della Pasticceria Mille Dolcezze di Frattamaggiore (Napoli) ha creato “Il Cappello del Cardinale”, cupola di mousse al limone con frangipane alle mandorle, biscotto agli agrumi, gelée alla fragola Agrimontana e glassa alla fragola.
Pasquale Pesce della Pasticceria Pesce 1896 di Avella (Avellino) ha firmato “Il Peccato di San Gennaro”, tartelletta di pasta sfoglia farcita con pasta di mandorle di Avola, pasta di arancia Agrimontana, cannella, vaniglia e amarene.
Ciro Poppella della Pasticceria Poppella di Napoli si è classificato secondo con “Ampolla di San Gennaro”, una sbriciolata preparata con un mix di farina 00 Mulino Caputo e farina di pistacchi, farcita con crema di pistacchi e lamponi, completata con granella di pistacchio.
Angelo Mattia Tramontano del Gran Caffè Napoli 1850 di Castellammare di Stabia (Napoli) è risultato vincitore con “È sango e nun è acqua”, una monoporzione che riproduce la sagoma stilizzata di San Gennaro, elaborata in collaborazione con l’artista Alfredo Del Bene e creata con l’ausilio di una stampante 3D.
Il dolce è composto da una madeleine all’olio di oliva e basilico (realizzata con farina 00 Classica Mulino Caputo), bavarese alla vaniglia, gelatina di amarene Agrimontana e copertura in cioccolato bianco con aggiunta di colorante alimentare rosso.
A decretare i migliori tra i dolci proposti per l’edizione 2020, la giuria composta da Luigi Biasetto, membro dell’associazione internazionale Relais Desserts e già vincitore della Coppa del Mondo di Pasticceria; Gino Fabbri, presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, e Antimo Caputo, AD di Mulino Caputo.
L’evento è stato presentato da Gianni Simioli, direttore artistico del premio San Gennaro Day.
Il vincitore Angelo Mattia Tramontano ha ricevuto un premio di mille euro.
Social links