Sono un animale metropolitano. Vivo in un quartiere commerciale della terza città d’Italia, e la mia quotidianità è caratterizzata prevalentemente da lunghe ore trascorse davanti al pc, appuntamenti da incastrare e autobus da inseguire.
Non ho alcun tipo di contatto con la natura (salvo l’incontro con qualche aiuola spelacchiata nel rione e la visione di un paio di pini dalla finestra di casa), e, pur avendo una madre appassionata di giardinaggio, ho il pollice talmente nero da non riuscire a far sopravvivere neanche una pianta grassa.
Capirete perciò che quando mi capitano occasioni bucoliche, è per me una manna dal cielo!
A salvarmi dal mio abbrutimento cittadino è stato l’invito di Francesco Fusco a partecipare alla vendemmia de Il Moera, ad Avella.
Il casale-ristorante è completamente circondato dal verde, con piante e alberi a perdita d’occhio.Lo scenario muta con il trascorrere delle stagioni: niente più girasoli fioriti e ortaggi colorati di questi tempi quindi, ma in compenso tanta verdura a foglia nell’orto e una copiosa distesa d’uva matura sui filari, pronta per la raccolta.
Uno spettacolo inebriante per una dimorante urbana come me, talmente esaltante da spingermi a girovagare tra vigna e giardino con il naso per aria e la testa tra le nuvole, mentre tutt’intorno gli altri lavoravano senza sosta, tagliando e ammucchiando grappoli di aglianico nelle cassette.
Però ho fatto le foto, eh!
La giornalista enogastronomica Laura Gambacorta
Diana Fusco e Laura Gambacorta
E così… Così alla mia veneranda età mi sono ritrovata ad emozionarmi dinnanzi ad alberi di melograno, ammirando la rotondità e la pienezza dei pomi; a incuriosirmi di frutti quasi caduti nell’oblio come le giuggiole e ad assaporarli con l’avidità di chi fa nuove scoperte; ad assaggiare delizie tropicali come la feijoa, e a divertirmi a cercare similitudini con altri sapori conosciuti (pera? kiwi?).
Melograno
Le giuggiole
Feijoa e giuggiola
Per non parlare della tenerezza suscitata dai due cuccioli di casa Fusco!Il quattrenne Giuseppe aveva giustamente voluto saltare la scuola per partecipare alla vendemmia. È stata una gioia osservarlo mentre scorazzava felice con il suo secchio carico, o durante la diraspatura, e perfino alla guida del trattore!!! Momenti di piacere appannaggio esclusivo dei piccoli cresciuti in ambito agreste (invidia purissima).
E che dire del fratellino Gianluigi, che a due anni se ne va a passeggio sui prati con un tosaerba giocattolo, mentre i miei concittadini della sua età sono perennemente attaccati alle diavolerie elettroniche???
La diraspatura
Francesco Fusco
Le fatiche del raccolto (degli altri, ma questo è secondario) sono state ricompensate dal pranzo in giardino, la cui portata principale è stato il ragù di Francesco, cotto a fiamma bassissima per cinque ore. E poi, salumi, ricotta freschissima, insalata di erbe spontanee, papaccelle… trionfo del territorio!
La pasta al ragù
Non sono mancati neanche i dolci. Ad approvvigionarci, Pasquale Pesce, titolare della pasticceria omonima di Avella che, pure lui in linea con i prodotti del territorio, ha portato due delle sue specialità: la Millefoglie con crema alle nocciole e la Cassata avellana, a base di pan di spagna, ricotta e nocciole mortarelle.
Pasquale Pesce
Millefoglie
Millefoglie con crema alle nocciole (interno)
Cassata avellana
Il risultato della giornata è stato un raccolto di quasi 700 chili d’uva. Per me, aria, sole, verde, buon cibo e ottima compagnia.
No, non vi dirò che oltre a bighellonare sono stata per ore a spupazzare i cani, e non vi dirò neanche che ho avuto in dono una bellissima zucca… Sono un animale metropolitano, io.