ANCORA, FORTISSIMAMENTE KRÈSIOS!
Torno nuovamente a parlare del Krèsios, ma stavolta in modo assolutamente informale e non premeditato.
Per festeggiare il mio compleanno (il 16 giugno, NdA) avrei desiderato pranzare presso il locale di Giuseppe Iannotti, ma – purtroppo per me e fortunatamente per lui – quel giorno lo chef è impegnato in giro per l’Italia, alle prese con la S.Pellegrino Cooking Cup ed altri appuntamenti.
Pur di non rinunciare al mio intento, ho deciso di anticipare la mia visita, andando lì a godermi la bellezza del posto e l’eccellente cucina. Reflex al seguito, ma solo per deformazione professionale 😉
Ebbene… nonostante i propositi di un pranzo totalmente libero da smanie reportistiche, non potrei mai privare il mondo di cotanta grazia! Da questo l’assoluta necessità di condividere l’ennesima celestiale esperienza vissuta dalle mie papille.
Menu tutto nuovo ma con i consueti brillantissimi equilibri nei sapori, inseriti in un percorso inebriante che mi fa esclamare ogni volta: “Quest’uomo è un mago!”.
Occhio ai nomi dei piatti indicati nella carta, non tutto è come sembra…
Profumi stuzzicanti pervadono il locale e solleticano i sensi sin dall’attesa al tavolo, preludio al rapimento che seguirà.
Dalle grandi finestre che affacciano direttamente sul patio si intravede un collaboratore andare a raccogliere qualcosa nell’orto, prima di scoprire che quel qualcosa sta per finire dritto nel piatto.
Si attende l’inizio del pasto spalmando burro francese demi-sel sui grissini della casa, e già si allarga una voragine nello stomaco. Poi, il susseguirsi delle portate.
Montanara con pancetta, un appetizer sfizioso e sapido che lascia però la bocca tersa e pronta ad accogliere ciò che verrà dopo.
Un assaggio inviato dallo chef, vero saggio di bravura: Trota salmonata appena scottata con lavanda, erba cipollina e crème fraîche.
Cottura da manuale e gusto perfettamente bilanciato, capace di risultare nè stucchevole, nè cipolloso.
Arrivano gli antipasti.
Club Sandwich: naturalmente reinventato, con gli ingredienti classici a ricreare la ricetta originale ma scomposti e reinterpretati secondo lo stile Krèsios e un tocco territoriale dato dalle scaglie di Conciato romano stagionato 29 mesi.
I germogli utilizzati sono quelli a centimetro zero di cui si parlava sopra.
3P: Pescatrice, Patate e Pata Negra.
Cremosità, gusto e croccantezza, senza aggiunta di sale.
Si passa ai primi.
Raviolone ripieno di mozzarella di bufala e gambero con ragout di coniglio, oversize e altamente scenografico.
Ben riuscito l’abbinamento nella farcia.
Spaghetti con ricci di mare, melissa e zenzero.
Salinità, aromaticità e moderata piccantezza per un piatto succulento.
Giungiamo ai secondi.
Cotoletta e patatine, ovvero Filetto di vitello rosolato nel burro accompagnato da chips dorate. Un divertissement dello chef.
Morro alle erbe aromatiche con salsa di mela verde, piatto fresco e leggero.
Avant dessert: Sorbetto di sedano, marshmallow e arancia.
I dessert ci sono suggeriti dallo chef.
“Buonanotte”: Soufflé di camomilla con gelato al miele amaro e zucchero filato, dolce ma non lezioso.
Cannolo completamente smontato nella sua struttura, cialda a parte e una distesa di ricotta guarnita da canditi e gelato al pistacchio.
Delizie di fine pasto: biscotteria, gelatine e…
Un unico appunto: stavolta chef Iannotti mi ha concesso solo due macarons! Probabilmente, sapendo del mio arrivo, ha ordinato alla brigata di metterli sotto chiave, onde evitare di veder sparire tutte le scorte 😉
Ma la prossima volta gli svaligio le riserve, garantito!