CASA KBIRR
A luglio 2016 vi avevamo raccontato il debutto del microbirrificio artigianale napoletano Kbirr.
Un progetto dalla forte connotazione territoriale, un vero e proprio inno a cultura, arte e tradizioni partenopee, dal naming dei prodotti alle etichette, fino alle presentazioni in location suggestive e non convenzionali come un atelier d’artista e un “basso” di Spaccanapoli.
Dopo circa un anno e mezzo, la birra napoletana ha trovato anche una casa: Casa Kbirr.
Il 28 febbraio ha infatti inaugurato a Torre del Greco il ristorante voluto da Fabio Ditto, ideatore e responsabile commerciale di Kbirr.
Luminoso, accogliente, informale, Casa Kbirr è un nido che ospita non solo l’intera linea delle birre aziendali, ma anche il meglio del repertorio della gastronomia partenopea.
Tutto è campano al 100%, dai prodotti utilizzati alle ricette, compresa la chef Sabrina Russo (sorella d’arte: il fratello Vincenzo Russo guida le cucine del partenopeo Baccalaria).
Il menu è quasi un trattato di cucina napoletana. Qui ci si può coccolare, ritrovare i sapori dell’infanzia, riappropriarsi di piatti amatissimi che talvolta non vengono più preparati tra le mura domestiche per via dei lunghi tempi di realizzazione (ecco quindi che viene in soccorso la sezione Chello ca mugliereta nun te fa: parmigiana di melanzane, di alici o di baccalà; gattò di patate; baccalà fritto e patate; alici fritte; palla di Casa Kbirr, ovvero mozzarella di bufala ripiena di parmigiana su crema di ragù).
Corposa e stuzzicante la parte dedicata agli sfizi: ‘a fellata (tagliere di salumi e formaggi del territorio), ‘e fritte d’‘a tradizione (vari tipi di frittatine di pasta, arancini, crocchè), ‘a patanella bella fresca (chips rigorosamente non surgelate), ‘e ppurpettelle (polpette classiche, al ragù, alla genovese, di alici).
I primi firmati Pastificio Gentile di Gragnano celebrano la cucina casareccia: candele spezzate al ragù o con la genovese, pasta e patate con la provola, spaghettoni al soffritto oppure con aglio, olio e tarallo…
L’impiattamento in tegamini d’alluminio o nei contenitori grattaformaggio richiama alla memoria i bei tempi andati, mentre la “mezza porzione” e la “forchettata” sono un invito alla condivisione e alla tentazione di una portata in più.
Anche il panino, naturalmente, parla napoletano: le rosette sono del Panificio Malafronte di Gragnano, da farcire con braciola, polpette, parmigiana, soffritto, salsiccia o carne (al ragù o alla genovese).
Le carni, di pregio, sono di Griff Burger e del rinomato macellaio Sabatino Cillo.
In carta non ci sono abbinamenti consigliati con le birre; ci sentiamo di affermare che la lager Natavot, con la sua fresca bevibilità e il suo corpo leggero ma non watery, può tranquillamente spaziare tra tutte le pietanze.
Veraci pure i dolci: oltre ai classici come Pastiera e Caprese ci sono pure la Cassata vesuviana e il Paliatamisù, tiramisù realizzato con l’Imperial Stout Paliat.
Il rito del caffè finale è delizioso, con le tazzulelle decorate e l’espresso servito direttamente dalla moka.
I cioccolatini nelle forme più iconografiche della città di Napoli sono creazioni di Nero Vesuvio, i liquori sono della distilleria Il Nastro d’oro di Massa Lubrense.
I prezzi? Accessibilissimi, siamo ai livelli dello street food ma con il comfort della tavola.
La casa della cultura napoletana è completata da tantissimi manufatti di artisti locali. Lampade, sculture e illustrazioni rappresentano Napoli con tutti i suoi simboli, dal Vesuvio alla sirena Partenope, da San Gennaro al cornicello rosso.
Casa Kbirr racconta Napoli, e lo fa con un linguaggio moderno che fonde arte culinaria e arte figurativa. Una rappresentazione della città bella, buona e intraprendente.
Magnate, bevete e godetevi lo spettacolo.
Casa Kbirr
C.so Vittorio Emanuele, 53 – Torre del Greco, Napoli
tel. 081/18361861
www.facebook.com/Casa-KBirr-146924419319705/
Aperto solo a cena.
Per nulla entusiasmato dai piatti di questo locale..niente di che davvero..e con un proprietario che in modo permaloso risponde alle critiche della clientela..che dire..da non ritornarci
Salve Salvatore, ci dispiace che il locale non abbia soddisfatto le sue aspettative.
Noi ci siamo tornati in tempi recenti e confermiamo il nostro giudizio sulla cucina.
Grazie per il suo parere e alla prossima!