CESTO BAKERY
Una panetteria di ispirazione nordeuropea, ma con tanti buoni prodotti campani: Cesto Bakery.
Presente nella guida Pane e panettieri d’Italia 2024 del Gambero Rosso con la valutazione di Due Pani (l’equivalente di “molto buono”), Cesto Bakery è molto più di un semplice panificio. Si propone di essere un laboratorio di panificazione e ricerca, un custode delle tradizioni della Campania e un luogo di accoglienza.
IL LOCALE
Cesto Bakery è la creatura del mastro fornaio Catello Di Maio, terza generazione di una famiglia di panificatori, che nel 2015 ha creato la sua insegna puntando alla qualità: ingredienti selezionatissimi, lievito madre e tante ore di lievitazione per ottenere tante tipologie di pane, almeno una ventina ogni giorno.
Dai prodotti di ultimissima concezione, fino a quelli più tradizionali della Campania e di Torre del Greco in particolare, ad esempio la semolella (panino preparato con farina di semola di grano Senatore Cappelli e lievito madre) e il pane di sempre (un pane di grande formato preparato con farina di grano tenero e due tipi di farro).
Cesto Bakery brilla anche per l’eccellente croissant, per i lievitati da prima colazione, per l’ottima pizza in pala e nel padellino. Merito della grande curiosità gastronomica di Catello, laureando in Tecnologie Alimentari e sperimentatore per vocazione.
Naturalmente nel periodo natalizio non poteva mancare il panettone.
CESTO BAKERY & FRIENDS
Cesto Bakery & Friends è un format creato da qualche mese: una serie di incontri tematici – organizzati in collaborazione con Nadia Taglialatela – riservati agli operatori della stampa, un “dialogo” tra Catello Di Maio e vari professionisti di diversi settori del food.
Lunedì 4 dicembre Cesto Bakery ha ospitato lo chef Domenico Candela del George, il ristorante all’interno del Grand Hotel Parker’s di Napoli, che ha recentemente conseguito due stelle nella Guida Michelin 2024 (qui).
I pani e le farciture d’autore sono state accompagnate dai cocktail del bartender Jack Prisco, patron di Prisco Pizza & Spirits a Boscotrecase e autore di spicco della mixology italiana.
Il rendez-vous si è aperto con il Pane ai cereali con topping di ricciola marinata all’Aka miso (variazione intensa del classico miso asiatico, una pasta rossa fermentata a base di fagioli di soia), maionese di uova di bottarga di muggine, gel di agrumi e fagioli di Controne Presidio Slow Food.
Le note agrumate sono state riprese dal cocktail in abbinamento, Messico & Mandarini: Tequila Reposado, Mezcal Artigianale, succo di lime fresco, zucchero, liquore mandarinetto.
A seguire, Pane cafone con lardo conciato, il “ciauscolo” home made dello chef Candela, apricotboshi di pellecchiella (variazione dell’umeboshi, condimento giapponese a base di prugne, qui dedicato alle albicocche del Vesuvio), con friarielli “al plurale” (sotto forma di glassa e crudi).
Una ricetta dalla tendenza amara, molto interessante anche per la presenza della torzella a dare la parte croccante; devo dire che amo chi non ha paura di osare con i sapori un po’ più estremi, come l’acido e l’amaro.
Come pairing, Gin Tonic all’Italiana: Gin italiano Sox (botaniche di vaniglia e fava tonka), acqua di cedro, cordiale al pepe pompelmo, acqua Brillante Sanpellegrino (leggera, dalla bollicina setosa).
Ultimo assaggio salato, Pane al curry con scaloppa di Foie gras, chutney di zucca napoletana (preparazione d’ispirazione asiatica dal sapore agrodolce e speziato), con gel di eremorange (agrume di origine australiana).
Catello Di Maio ha mutuato l’utilizzo del curry proprio dallo chef Candela, che lo propone nella sua cucina sotto forma di salsa. Tra i due si è instaurata un’ottima sintonia, che ha portato a un confronto estremamente costruttivo.
Da bere, Un, Due, Tre… Strega!: Gin London Dry, Vermouth Bianco, Strega Alberti, Ginger Beer Sanpellegrino. Un abbinamento per assonanza cromatica, data la presenza del liquore Strega dall’intenso colore giallo zafferano (ne abbiamo parlato qui), con la Ginger Beer a dare una nota amara e aromatica.
Come sorta di pre-dessert, Maritozzo al pain d’epices (miscellanea di spezie utilizzata nel Nord Europa, simile al nostro “pisto”) con sentori di pastiera, ossia una farcitura a base di panna, ricotta e neroli (olio essenziale di fiori d’arancio). Golosissimo.
Nel bicchiere, Grappa alla Ribalta: Grappa invecchiata, liquore camomilla, honey mix con miele alla pesca, succo di limone fresco.
Chiusura con la degustazione dei panettoni. Cinque gusti tutti buonissimi: classico, al pistacchio, orzo e cioccolato, Campano (impasto alle nocciole di Giffoni, amarene dei Colli di San Pietro a Piano di Sorrento e limoni di Sorrento) e il mio preferito, quello con albicocca pellecchiella del Vesuvio (omaggio al territorio vesuviano che ospita la bakery).
Se siete campani vi suggerisco assolutamente di venire qui “all’assaggio”; ma anche se siete di fuori, nessun problema: i panettoni (e altri prodotti) sono disponibili sull’e-commerce di Cesto Bakery.
Cesto Bakery
Via Salvator Noto, 26 – Torre del Greco, Napoli
tel. 081/8492086
www.cestobakery.it