GLI STRUFFOLI E I DOLCI DELLE FESTE INTERPRETATI DAI MAESTRI PASTICCERI
Amatissimi e popolarissimi, gli struffoli sono immancabili sulle tavole napoletane nel periodo natalizio.
Guarniti con codette di zucchero, confettini, canditi o ciliegine, questi dolci mettono allegria già alla vista e sono anche un simbolo beneaugurante.
I festosi eredi degli στρόγγυλος (strongoulos) greci sono stati i protagonisti della settima edizione de I Dolci delle Feste dei Grandi Interpreti by Mulino Caputo, svoltasi mercoledì 7 novembre presso il Roof Garden Terrazza Angiò, all’undicesimo piano del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo.
L’annuale kermesse dedicata all’arte della pasticceria ha avuto come tema dominante proprio gli struffoli, interpretati da 14 Maestri Pasticceri che hanno inoltre declinato tutto il repertorio dei grandi classici delle feste.
Ospite d’onore della manifestazione è stato Luigi Biasetto, dell’omonima pasticceria di Padova.
Vincitore della Coppa del Mondo di Pasticceria nel 1997, autore della celeberrima torta Setteveli, ha recentemente dato alle stampe il suo ultimo libro: Macaron, edito da Italian Gourmet.
A Napoli Biasetto ha portato proprio una selezione di Macaron delle Feste, tra cui quelli al Caramello e yuzu, allo Zenzero e wasabi e allo Spritz.
Fedele al classico Salvatore Capparelli della Patisserie Capparelli di Napoli, con i suoi struffoli al sapore di agrumi, accompagnati da una selezione di pasticceria tradizionale napoletana (roccocò, cassatine, mustaccioli ed altri).
Come tocco di modernità, la copertura in cioccolato Ruby per i Divino Amore, antichi dolci conventuali a base di mandorle.
Due le interpretazioni degli struffoli del maestro Sal De Riso della Costa d’Amalfi: in versione al cioccolato e sotto forma di gâteau de mariage.
In degustazione, naturalmente, anche i famosi lievitati, tra i quali il Piemontese (farcito con uvetta australiana profumata al Moscato e glassa alle nocciole), l’Annurca (farcito con Melannurca Campana I.G.P., uvetta sultanina australiana e noci di Sorrento) e il Ginger (con zenzero candito e limone).
Pasquale De Simone, executive chef del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, ha proposto il dessert al piatto Rivoluzione (nome mutuato dal moto dei pianeti attorno al sole): una pallina di mousse al miele ricoperta da granella di struffoli e una spirale di agrumi sormontata da struffoli.
Mario Di Costanzo, pâtissier patron della Pasticceria Di Costanzo in Piazza Cavour a Napoli, ha presentato lo Struffolo Bianco: una composizione piramidale a 4 piani, composta da basi di Pan di Spagna (farcite con frutta candita, miele, vaniglia e due tipi di crema, una al gusto di cannella e l’altra al gusto di pisto e anice stellato) interamente rivestite da struffoli. A completare il tutto, una copertura di cioccolato bianco.
Presente anche la Cassata nera, altra creazione originale di Di Costanzo ideata nel 2016 (qui).
Carmine Di Donna, pastry chef del ristorante bistellato Torre del Saracino, di Marina d’Equa a Vico Equense, ha disposto i suoi struffoli su una base di Pan di Spagna alle castagne e una gelée di cachi, ottenendo un dessert molto scenografico.
Struffoli in due varianti monoporzione per Salvatore Gabbiano, il Maestro della Pasticceria Gabbiano – Dulcis in Pompei: in versione agrumata, con miele di agrumi e zeste candite di arance e limoni, riposti in una tartelletta di pasta sablée, e in versione al cioccolato, con glassa al fondente e tartelletta al cioccolato e nocciola.
Da segnalare anche il delizioso Mont-Blanc al bicchiere e il Macaron al mostacciolo.
Struffolo 3.0 per Marco Infante di Casa Infante, praticamente un mix di tre specialità (cannolo, cassata e struffolo): un cannolo fatto di pasta di struffolo, farcito con crema di ricotta e decorato con miele, confettini e naspro.
Inoltre, una composizione più classica degli struffoli in un cestino di croccante.
I Fratelli Pansa, Andrea e Nicola, dell’omonima pasticceria, locale storico di Amalfi, hanno puntato sulla territorialità con gli Struffoli Amalfitani, ricoperti con miele al limone e scorzette di limoni I.G.P., prodotti nella loro tenuta Villa Paradiso.
Ottimi anche il Cremino alla nocciola di Giffoni e le celebri scorzette di agrumi candite.
Alfonso Pepe, il pluripremiato titolare di Pepe Mastro Dolciere a Sant’Egidio del Monte Albino, ha assemblato due sue specialità: struffoli maxi serviti su cubetti di Panettone alle albicocche del Vesuvio.
Gianluca Ranieri, art creator titolare di tre pasticcerie artigianali (due al Vomero e una a Pozzuoli), ha firmato una versione insolita degli struffoli, adagiati su un letto di mousse di ricotta con inserto di croccante di cioccolato al pistacchio e ricoperti da miele millefiori biologico.
Sabatino Sirica, decano della pasticceria napoletana, ha sfoderato tutti i must della Pasticceria Sirica di San Giorgio a Cremano: struffoli classici in cornucopia e tante specialità tradizionali, come i raffaioli a cassata, i ricciarelli, il divino amore e i mustaccioli.
Dal pasticcere Salvatore Tortora, della partenopea Caffetteria Ètoile, arriva la Torta Struffolosa, che fa il paio con la mignon Struffolina: una base di frolla con mousse al miele, disco di cioccolato fondente e namelaka al cioccolato bianco e lime.
Salvatore Varriale, maestro della omonima Pasticceria napoletana, ha condito i suoi struffoli con zenzero candito e limone e li ha montati ad anello.
Insomma, neri, bianchi o nature, fritti o al forno, disposti in forma di torta, all’interno di croccanti contenitori o serviti in fantasiose monoporzioni, gli struffoli sono un’icona indiscussa e irrinunciabile delle Feste!