LE STRADE DELLA MOZZARELLA 2013
Una manifestazione che si svolge nella splendida struttura del neostellato Le Trabe nel cuore del Cilento, uno dei territori d’origine della mozzarella Dop. Ed è stato proprio “Il Territorio si fa sistema” il tema di quest’anno: fare rete e condividere l’impegno per la valorizzazione dello straordinario patrimonio di tipicità che possiede l’Italia.
Lo chef modenese ha proposto due piatti. Il primo, “Riso e latte”, un ritorno a un piatto dell’infanzia per toccare le corde della memoria e delle emozioni, preparato con riso Acquerello cotto in un “brodo” composto da liquido di torchiatura di mozzarella e provola affumicata, aromatizzato con vaniglia, pepe nero, gemma tostata (fiore del riso), polvere di limone, ed infine mantecato con mascarpone miscelato con un po’ di siero.

Subito dopo, “Italia”, una tavolozza di materie prime italiane per viaggiare con il palato, messe insieme in modo assolutamente non casuale, da mangiare boccone dopo boccone, senza mescolare.
Alla spuma di ricotta acidificata e alla ricottina d’alpeggio leggermente affumicata sono stati affiancati tanti ingredienti di diversi sapori e consistenze, dal salato al dolce, dal candito al tostato.
A seguire, il siciliano Ciccio Sultano, con la sua “doppia bufala”: quella della mozzarella e quella dell’illusione data dagli altri ingredienti (pomodoro ristretto, pesto di basilico, pane croccante) utilizzati per ricreare una pizza che in realtà non c’è. Il nome del suo piatto, “Insalata di mare su finta pizza”.




Terzo a comparire, Antonino Cannavacciuolo. Lo chef vicano trapiantato in Piemonte ha dapprima presentato un piatto fatto con mozzarella “di recupero” (ovvero vecchia di un paio di giorni) sciolta al microonde e ricomposta intorno a un’ostrica, adagiata su una salsa di cetriolo e yogurt di bufala ed infine guarnita con caviale ed erba cipollina (nome: “L’ostrica nella perla”).


Ha poi dedicato un omaggio a un piatto tipico della sua terra d’adozione, il Vitello tonnato, trasformandolo in Tonno vitellato: cubo di tonno crudo e vitello sotto forma di salsa, ingentilito da maionese all’acciuga.
Ed ecco quindi il turno di Ilario Vinciguerra, altro campano operante al nord. Per tale ragione, il suo piatto è stato chiamato “Norvegia-Paestum via Gallarate solo andata”: filetto di baccalà dissalato in acqua ferma e massaggiato due volte con olio extravergine d’oliva a 42°, accompagnato da riso stracotto e soffiato in olio extravergine d’oliva a 160° e, tutt’intorno, latte di provola al microonde e pomodori secchi.

Successivamente, parola a Fabio Pisani, chef pugliese in forza presso il ristorante milanese “Il luogo di Aimo e Nadia”.
Per restare in tema col piatto più famoso della cucina lombarda, il risotto, ne ha proposto una versione estiva con richiami al cavallo di battaglia del locale meneghino, gli Spaghetti al Cipollotto. E dunque, un risotto preparato con grande perizia tecnica, senza soffritto e col cipollotto cotto a parte, mantecato con la stracciatella di bufala e condito con capperi di Pantelleria, origano di Vendicari e scampi leggermente marinati.



La seconda proposta è stata invece un piatto caldo-freddo vegetariano molto ricco di sapori.



Ultimo intervento della prima giornata, quello di Cristina Bowerman.
La chef ama utilizzare gli ingredienti interamente, pertanto i due piatti che ha proposto sono stati realizzati seguendo questa filosofia: un risotto cotto nel siero di mozzarella di bufala, impiattato su una base di mozzarella, e un dessert, “Zuppetta di espresso alla bufala” composto da formaggio di latte di bufala e latte condensato di bufala autoprodotti, mandorle sabbiate, gelatina di espresso e gelato al Baileys Irish Cream.






Quanto avrei voluto esserci….mille contrattempi, impegni e ostacoli mi hanno trattenuta!!!! Grazie per il bellissimo reportage, mi sono immedesimata inebriandomi di quei profumi del cibo e della natura……..
Peccato non averti incontrata, ma sono contenta che tu abbia gradito almeno il resoconto :-))