I DOLCI DELLE FESTE DEI GRANDI INTERPRETI 2019
Quante declinazioni può avere un raffiolo? All’evento I Dolci delle Feste dei Grandi Interpreti firmato Mulino Caputo ne abbiamo contate almeno 13.
L’ottava edizione dell’ormai tradizionale manifestazione napoletana dedicata ai dolci natalizi – che si è svolta lunedì 11 novembre presso il Caruso Roof Garden del Grand Hotel Vesuvio di Via Partenope – ha avuto come protagonista proprio il raffiolo (o raffiuolo, che dir si voglia), dolce conventuale con più di 300 anni di storia alle spalle.
È nato su imitazione di una pasta ripiena, i ravioli. A crearne la versione dolce furono le benedettine del monastero di San Gregorio Armeno a Napoli intorno al 1700.
I raffiuoli, o raffioli, sono dolci glassati fatti con farina, zucchero, uova e confettura di albicocche. Ne esistono due varianti: una semplice e un’altra più elaborata che ha la farcitura della cassata, con ricotta e gocce di cioccolato.
Tredici maestri pasticceri campani hanno proposto la loro interpretazione della specialità partenopea.

I Dolci delle Feste by Mulino Caputo al Grand Hotel Vesuvio di Napoli
Copyright: Mulino Caputo / ph:Renna De Maddi
Alessandro Cione, pastry chef del ristorante Caruso del Grand Hotel Vesuvio, ha presentato un grande assortimento di raffioli decisamente originali: raffiolo semplice; cioccolato e mirtilli; carote e mandorle; al roccocò; al cioccolato con marzapane al rum; al pistacchio con ricotta e amarena.
Salvatore Capparelli, dell’omonima pasticceria napoletana, oltre al raffiolo classico ha ideato due nuove versioni: una con pan di spagna, ricotta e cuore di arancia e un’altra con ricotta, cuore di albicocca e base di mandorle con glassa con zucchero di canna.
Scenografici i raffioli “Oplontis” di Sal De Riso del Bistrot Sal De Riso Costa D’Amalfi: pan di spagna alle mandorle, crema di ricotta, pezzetti di albicocche semicandite e glassa ai lamponi, sia in versione monoporzione che mignon.
Glassa di destrosio a specchio e forma rotonda per gli eleganti raffioli mignon di Carmine Di Donna, pastry chef del ristorante La Torre del Saracino di Gennaro Esposito (due stelle Michelin).
In formato trancetto il raffiolo di Salvatore Gabbiano della pasticceria Dulcis in Pompei, con base di pasta del panettone rielaborata, glassa e stratificazioni ispirate alla versione classica del dolce (con marzapane e ricotta di pecora).
“Raffiuolo con il mariuolo in corpo” la proposta di Marco Infante del brand napoletano Casa Infante. Una fusione tra Raffiuolo e Testa di Moro: pan di Spagna farcito con crema alla ricotta, ricoperto di cioccolato bianco e rifinito con scagliette di cioccolato fondente.
“Raffiol d’Arancio” la creazione di Marco Napolitano della Pasticceria Napolitano di Napoli: pan di spagna arricchito con grano, essenza all’arancia e millefiori per ricordare il sapore della pastiera napoletana.
“Spaccanapoli” la rivisitazione del raffiolo dei fratelli Andrea e Nicola Pansa della Pasticceria Pansa di Amalfi, un bicchierino composto da una mousse di ricotta e arancia, un cremoso al cioccolato fondente e un croccante alle mandorle.
Versione alleggerita del raffiolo tradizionale per Alfonso Pepe della pasticceria Pepe Mastro Dolciere di Sant’Egidio del Monte Albino, con ricotta di pecora, gocce di cioccolato e confettura di albicocca.
Gianluca Ranieri della Pasticceria Ranieri di Napoli ha rinunciato alla glassatura in favore di un ciuffo di mousse di latte: base di cioccolato fondente e ripieno di ricotta di pecora per la “Cassatina spoglia Ranieri”.
Ciro Scognamillo della Pasticceria Poppella di Napoli ha dedicato il raffiolo “O’Spagnuolo” al palazzo storico del suo quartiere, il rione Sanità. Le arance candite si trovano all’esterno.
Un raffiolo tradizionale in formato oversize la novità suggerita dal decano della pasticceria napoletana, Sabatino Sirica dell’omonima pasticceria di San Giorgio a Cremano.
Cinque i gusti dei raffioli realizzati da Alessandro Slama, giovane maestro panificatore ischitano vincitore del Panettone World Championship per il miglior panettone artigianale tradizionale: classico, tiramisù, cioccolato, fragola, passion fruit.
A noi queste versioni innovative sono piaciute molto. Troveremo il raffiolo nelle pasticcerie napoletane tutto l’anno? Staremo a vedere.
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